Monete d’oro e preziosi reperti antichi nascosti nella sua villa: nei guai tombarolo mantovano

MONZA – Lo si può definire il re dei tombaroli, specialista in scavi clandestini è un 70enne mantovano preso con le mani nel sacco dai Carabinieri del Nucleo di tutela del patrimonio culturale di Monza, dopo aver accumulato nella sua villa un patrimonio enorme di reperti archeologici, monete e oggetti preziosi antiche. L’uomo è stato denunciato per ricettazione e impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato.
Dal magazzino della sua villetta, l’Indiana Jones dei giorni nostri, ha restituito allo Stato  tramite della SABAP Cremona, Lodi e Mantova oltre mille reperti di natura archeologica e altri beni culturali. Manufatti in ceramica e in piombo, fibule, chiavi, spille ed anelli, ma anche tendi-arco e pendenti apotropaici, che possono essere inquadrati in un ampio orizzonte cronologico: reperti di età protostorica (V sec a.C.) e anche dell’età romana sino al XX secolo.

Le indagini, sotto il comando del colonnello Claudio Sanzo’ e coordinate dall’Autorità Giudiziaria di Mantova e in collaborazione con i funzionari archeologici della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova, sono partite nell’ambito delle attività di controllo ai mercati e fiere di antiquariato, durante le quali sono stati sequestrati attrezzi e materiale vario per le ricerche e scavi oltre a numerosi pesi in metallo di varie dimensioni come palle per avancarica in metallo, circa 200 oggetti in bronzo e metallo di diverse forme e dimensioni, alcuni bronzetti, frammenti e vasi in terracotta.
L’attività di indagine ha permesso inoltre di sequestrare circa 600 monete d’oro, argento e in leghe non nobili e in eccellente stato di conservazione, risalenti a diverse cronologie che coprono dalle prime forme di monetazione note in ambito padano (VI-V sec. a.C.) sino al XIX secolo con alcuni nuclei di età romana, tardoantica e medievale.
Il tutto è infatti risultato provento di attività di scavo e ricerca condotta dall’anziano probabilmente nell’arco di tutta la vita e che, per tale motivo, è stato deferito in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria per ricettazione e impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato.
La riforma legislativa introdotta dalla Legge numero del 9 marzo 2022, infatti, ha riformato le disposizioni penali a tutela del patrimonio culturale, prevedendo nuovi e specifici delitti nella specifica materia, tra cui il possesso ingiustificato di strumenti per il sondaggio del terreno o di apparecchiature per la rilevazione dei metalli, all’interno di aree e parchi archeologici, di zone di interesse archeologico o di aree nelle quali sono in corso lavori sottoposti alle procedure di verifica preventiva dell’interesse archeologico.