SAN BENEDETTO PO – Al termine delle indagini avviate dai Carabinieri della Stazione di San Benedetto Po, sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Mantova, finalizzate a chiarire la dinamica esatta dell’incidente stradale avvenuto nelle prime ore dello scorso 17 luglio in cui ha trovato la morte un giovane di 16 anni, un uomo, di 38 anni, è stato denunciato in stato di libertà con l’ipotesi accusatoria dei reati di omicidio stradale aggravato e di inottemperanza all’obbligo di fermarsi per prestare assistenza.
In particolare, i militari nei giorni successivi al tragico evento, acquisivano alcune immagini di videosorveglianza, anche presso l’abitazione dell’indagato, al fine di rilevare chi effettivamente si trovasse alla guida al momento del sinistro. L’attività investigativa ha spinto l’uomo a confessare, ammettendo durante l’interrogatorio, di trovarsi alla guida del veicolo al momento dell’investimento del giovane in bicicletta e di essersi, subito dopo, recato presso la sua abitazione per prelevare la compagna con la quale era immediatamente ritornato sul luogo del sinistro.
Qui la donna aveva dichiarato formalmente ai Carabinieri, sopraggiunti poco dopo, di essere stata lei a guidare l’autovettura che aveva investito il giovane. Già al momento dei fatti i Carabinieri avevano provveduto ad eseguire nei confronti dei due l’accertamento per la determinazione del tasso alcolemico, mediante etilometro in dotazione, che per la donna risultava negativo mentre per l’uomo risultava di poco oltre il limite minimo consentito per mettersi alla guida.