La morte di Leonardo Fiorini, 27 anni, precipitato nella notte tra il 13 e il 14 novembre dal balcone di un b&b in via di San Calepodio 54, nel quartiere romano di Monteverde, resta circondata da molti interrogativi. L’amico che era con lui, David Stojanovic, 25 anni, è ora agli arresti domiciliari con l’accusa di omicidio, mentre la procura di Roma prosegue le indagini per ricostruire una dinamica ancora confusa.
Secondo quanto emerso dall’autopsia, Fiorini è morto per le lesioni riportate nella caduta, ma sul suo corpo sono stati trovati evidenti segni di colluttazione, in parte compatibili con quanto riferito da alcuni vicini di casa che, nelle stesse ore, hanno sentito urla, bestemmie e un violento litigio. Alcuni testimoni, ascoltati da LaPresse, parlano di “urla furibonde” e della voce di una ragazza che gridava insulti dal balcone. Subito dopo, il tonfo.
Un altro vicino ha raccontato che Stojanovic chiedeva aiuto e incitava a “sfondare la porta”, sostenendo che in quel momento stesse cercando di trattenere l’amico, poi precipitado nel vuoto. La versione dell’arrestato, raccolta in caserma dal pubblico ministero, parla invece di un tentativo disperato di fermare Fiorini, che – sostiene – sarebbe stato “impazzito” e completamente nudo nel tentativo di lanciarsi.
Gli investigatori hanno trovato nella stanza prenotata dai due per tre notti un ambiente molto in disordine, oltre a bottiglie di alcolici e hashish, poi sequestrati. Nessuna traccia di una ragazza, almeno al momento dell’intervento delle forze dell’ordine. La procura ha disposto esami tossicologici su entrambi per chiarire l’eventuale assunzione di droghe prima della tragedia.
Le testimonianze, in parte divergenti e ora al vaglio degli inquirenti, rappresentano un tassello fondamentale per comprendere cosa sia davvero accaduto in quelle ore convulse.
















