Morte nei campi a Canneto, errore o falla nella sicurezza? Domani l’autopsia

CANNETO SULL’OGLIO – Domani pomeriggio, presso l’obitorio dell’ospedale Carlo Poma,  sarà effettuata l’autopsia sul corpo di Mario Malzani, l’operaio 50enne di origine bresciana, residente a Canneto sull’Oglio, morto lunedì mattina in un campo tra Canneto e Asola, risucchiato da un’insilatrice durante il lavoro. Secondo le prime ricostruzioni l’uomo si trovava sopra la macchina per cercare di risolvere un blocco del trinciato, materiale vegetale usato per l’alimentazione animale. Un’azione vietata per la sua pericolosità. Il corpo dell’operaio è rimasto incastrato per sei ore, finché i tecnici di Ats e i vigili del fuoco, sotto la supervisione dell’ingegnere nominato dalla Procura, non hanno completato lo smontaggio del macchinario, ora sotto sequestro. Le ipotesi degli esperti Ats suggeriscono che il materiale fosse troppo compatto e non scendesse nella coclea, spingendo Malzani a intervenire personalmente con il telecomando. All’autopsia saranno presenti anche i consulenti della difesa dell’azienda per cui lavorava Malzani. L’accusa al momento è di omicidio colposo. La Procura indaga su più fronti: si cerca di capire se la tragedia sia stata causata da un errore umano o da falle nella sicurezza aziendale, o anche da un problema al macchinario.