Morti sul lavoro, dalla Cna solidarietà e vicinanza ai familiari delle vittime

MANTOVA – In occasione  della  74ª Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro promossa dall’Anmil (Associazione nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro) tenutasi  ieri ( Domenica  13 ottobre ), Cna Mantova, con il  Presidente Nicola Dall’Argine unitamente al Direttore  Elisa  Rodighiero e le imprese associate, rivolgono sentimenti di vicinanza e  di solidarietà ai familiari  in memoria dei lavoratori  e lavoratrici caduti  sul  lavoro. I dati dell’Inail sono drammatici : 680 morti sul  lavoro nei primi otto mesi  del  2024. A Mantova, 4 infortuni mortali sul lavoro nei primi otto mesi del 2024 ,  si trova al  terzo  posto  in Lombardia  e   al 51° posto nella tragica  classifica delle  morti  sul lavoro nel nostro Paese.  Cna rinnova  l’impegno  nel divulgare  la cultura  e la prevenzione  sulla  sicurezza  nei luoghi di lavoro  per le imprese associate  e i loro dipendenti  con la campagna di informazione  e  di sensibilizzazione dal  tema :” Non c’è lavoro senza sicurezza “. La sicurezza  sul lavoro è un valore  morale  e civile irrinunciabile.

“E’ un delitto contro l’umanità calpestare  la dignità  di lavoratrici e lavoratori che perdono la vita  per il  diritto al lavoro sancito dalla nostra Costituzione -dice a tal proposito il portavoce dell’associazione Franco Bruno – Un tributo di sangue pesantissimo e  inaccettabile per un Paese civile . Non bisogna assuefarsi   alle stragi  innocenti  delle morti sul lavoro . E’ una situazione  intollerabile , dal momento  che  la sicurezza nei luoghi di lavoro è un ‘inestimabile  patrimonio  di valori  civili , morali  , sociali  ed economici , che  deve appartenere all’intera collettività, alle istituzioni , alle  forze politiche , alla  scuola ,  alle imprese  ,ai  lavoratori e lavoratrici e  alle  forze  sociali .  Le chiamano le stragi  silenziose  delle “morti bianche “. Una falsità, un  assurdo  eufemismo   che andrebbe abolito. Perché  non c’è niente di silenzioso.  Sono  morti  innocenti vittime del lavoro  , che  fanno  rumore ,un rumore  assordante, inquietante di esseri  umani, che  chiedono    giustizia, che deve scuotere  l’ipocrisia  di una  società cosiddetta  civile che  non  può  tacere  all’indicibile    dolore  di  tante famiglie distrutte  e di  tanti  figli orfani”.