Morti sul lavoro, nel mantovano 12 decessi in 11 mesi. Sindacati: “necessario rafforzare gli interventi e aggiornare le strategie” 

Foto archivio

MANTOVA – 12 morti nei luoghi di lavoro in 11 mesi: è questo il triste bilancio Inail nel mantovano, più di uno al mese. Da una la richieste di Mauro Mantovanelli, Cgil Mantova, Dino Perboni, Cisl Asse del Po e Paolo Soncini, Uil Cremona-Mantova.

“La salute e la sicurezza vanno poste come valore primario da rispettare e tutelare, altrimenti si genera ed alimenta la “cultura dello scarto”, dove non si riconosce il valore intangibile della vita umana” – commentano Cgil, Cisl e Uil. 

Oltre ai decessi anche gli infortuni sono aumentati del 20% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

“Da troppo tempo stiamo dicendo che si deve cambiare passo. Che la persona va posta prima di qualsiasi valutazione di ordine economico – continuano le tre sigle sindacali – il fatto che si sono verificati 12 morti in ambito lavorativo in Provincia di Mantova, certifica che si deve fare di più in questo territorio. Nel maggio del 2020, pur se in piena pandemia, abbiamo realizzato un protocollo sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, con le istituzioni, gli enti preposti alla sicurezza, le associazioni datoriali e i sindacati che stabiliva impegni e azioni precise per prevenire e debellare la piaga degli infortuni: ebbene 12 morti dicono senza se e senza ma che urge un ulteriore azione“. 

Da qui la richiesta: Chiediamo di intensificare gli incontri del il Tavolo di lavoro sul Protocollo per verificare quali interventi sono da rafforzare e quali strategie vanno aggiornate alla luce del crescendo di infortuni. Non possiamo accettate di continuare a contare i decessi come ad una statistica senza fine. Sono viete umane spezzate. Si continui e si rafforzi l’azione corale posta in essere dalla Prefettura e si accresca anche con azioni congiunte, fra sindacati e associazioni, mediante una massiccia azione di prevenzione e formazione in ogni luogo di lavoro organizzata dagli organismi paritetici previsti dalla Legge”.

 

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