‘Ndrangheta nel Mantovano: Viadana e Curtatone sotto la lente della DIA

'Ndrangheta: arresti tra Mantova, Verona e Trento e 9 milioni sequestrati

MANTOVA – L’ultima relazione annuale presentata al Parlamento dalla Direzione Investigativa Antimafia (DIA) nel 2024, illustrata a Roma, conferma un quadro ormai ben definito: tra le organizzazioni mafiose presenti sul territorio nazionale, la ‘ndrangheta si attesta come la più forte e radicata, con una presenza ormai consolidata anche al di fuori della sua regione d’origine, la Calabria. Secondo quanto riportato dalla DIA, si tratta di una realtà criminale “stabilizzata e riconosciuta anche oltre i confini calabresi, sia in Italia che all’estero”. Le più recenti indagini giudiziarie hanno infatti individuato almeno 48 “locali” di ‘ndrangheta attivi nel Centro e nel Nord Italia. Questi non solo si inseriscono nel tessuto economico e imprenditoriale locale, ma riproducono anche i modelli mafiosi tipici calabresi, basati su forti valori identitari e strutture gerarchiche ben definite.

L’NDRANGHETA NEL MANTOVANO 

Nel report viene certificata la presenza della ‘ndrangheta anche nella provincia di Mantova. I comuni più esposti alle infiltrazioni mafiose risultano essere Viadana e Curtatone. A Curtatone è segnalata l’attività della cosca Grande Aracri di Cutro, che opera anche a Viadana, dove si rileva inoltre la presenza del gruppo Arena-Nicoscia. Su scala provinciale è stata registrata anche l’attività della cosca Megna, oltre a quella legata al territorio di Rosarno. Numerose sono state le operazioni svolte dalla DIA nella zona mantovana. Tra le più rilevanti figura quella dell’estate 2024, che ha portato al commissariamento per infiltrazioni mafiose – disposto dal tribunale di Brescia – di otto aziende localizzate tra Mantova e la provincia di Brescia. Secondo gli inquirenti, queste imprese sarebbero riconducibili a un imprenditore già sottoposto agli arresti domiciliari a Monzambano, il quale avrebbe da tempo intrecciato legami con clan della ‘ndrangheta attivi tra Crotone e Cutro. Un’altra importante operazione è l’inchiesta denominata “Spallone”, conclusa il 19 marzo 2024 dalla Guardia di Finanza di Vicenza. Questa ha portato allo smantellamento di un’associazione criminale composta da 16 individui (tra cui 3 vicentini, 9 bresciani, 2 cittadini srilankesi e 2 cinesi), attiva in diverse città tra cui Vicenza, Padova, Verona, ma anche Brescia, Mantova, Milano, Prato, Chieti e Roma. L’organizzazione aveva collegamenti internazionali in Germania, Slovenia e Cina, ed era specializzata nel riciclaggio di denaro, utilizzando i cosiddetti “money mules” o “spalloni”, ovvero persone incaricate di trasportare denaro contante all’estero, frutto di frodi fiscali.