MANTOVA – Doveva essere uno scavo di piccole dimensioni per un dissuasore stradale e invece ci si è imbattuti in una necropoli dell’Alto medioevo.
E’ quanto accaduto nell‘area davanti alla chiesa di San Barnaba in città, all’angolo tra via Chiassi e via Poma. Una necropoli con almeno quattro livelli di sepoltura contenente quattro o cinque scheletri in buono stato di conservazione. I livelli dovrebbero corrispondere alle precedenti edificazioni della chiesa, la prima risalente al IX secolo e la seconda all’XI° (quella attuale è di epoca barocca).
Uno scheletro più superficiale è già stato rimosso, gli altri si vedono in parte nella sezione.
Il rinvenimento è accaduto lunedì scorso, martedì si sono recati sul posto gli archeologi di Sap – Società Archeologica, quindi i funzionari della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio Chiara Marastoni e Leonardo Lamanna, che si sono sempre tenuti in contatto con il Soprintendente Gabriele Barucca. Ed è la prima a spiegare che: “non ha sorpreso di trovare delle sepolture vicino a una chiesa. Ciò che invece non ci aspettavamo è che una di queste avesse indosso una fibia di cintura con staffa in bronzo ascrivibile al periodo dell’Alto medioevo. Di questo scheletro è stata rinvenuta la parte superiore. Si è così proceduto ad allargare lo scavo per cercare di trovare anche le gambe dell’inumato ma non è stato possibile. Sopra e sotto a questa sepoltura ve ne sono infatti delle altre, quella sotto è sempre ascrivibile all’alto medioevo. Probabilmente parte dello scheletro venne spostato già al momento della sepoltura superiore e non è improbabile che proprio allora vennero portati via eventuali paramenti o armi con cui l’inumato era stato seppellito”.
“Vicino alle tombe è stato rinvenuto anche il residuo di un muro che le tombe ‘rispettano’ e che è quindi precedente. Probabile che fosse un muro della prima chiesa ma ne sapremo di più dopo averlo indagato” sottolinea Marastoni.
Nei prossimi giorni gli scavi e le relative indagini archeologiche continueranno e si pensa che termineranno a inizio maggio. Lo scavo sarà poi chiuso anche per esigenze viabilistiche ma si spera di poter indagare la necropoli con un georadar per capirne meglio l’estensione e le caratteristiche.