MANTOVA – Nel 2013 le imprese nel Mantovano erano 42.291 in dieci anni sono scese di 9.200 unità vale a dire del 21,7%: è quanto emerge dalla ricerca dalla Cgia di Mestre dalla quale si evince, appunto, che 1/5 delle imprese virgiliane hanno chiuso. Se nel resto d’Italia ad aprire nuove imprese sono soprattutto gli stranieri, segno meno per la nostra provincia per le nuove aperture, sia per quelle gestite da stranieri che da italiani.
Il Mantovano si colloca così tra le 6 province italiane dove solo calate entrambe le categorie di imprenditori fanalino di coda della classifica.
Nel resto d’Italia, solo in 7 province le nuove imprese sono aperte da italiani, mentre in tutte le altre sono gli stranieri a mettere in piedi nuove attività.
Le nazionalità maggiormente diffuse sono Romania e Cina, mentre i settori prediletti sono quello del commercio e dell’edilizia. Nel primo sono quasi 195mila, nel secondo 156mila. Le quasi 351mila attività di questi due settori incidono per il 60 per cento sul totale delle imprese stranieri presenti in Italia.
Negli ultimi 10 anni le imprese attive guidate da titolari nati all’estero sono aumentate del 29,5 per cento (in valore assoluto pari a +133.734), quelle in cui a capo c’è un italiano, invece, sono scese del 4,7 per cento (- 222.241). Delle 5.097.617 aziende attive presenti in Italia1 , ben 586.584 (pari all’11,5 per cento del totale nazionale) sono a conduzione straniera.
Ad incidere, sicuramente è stato il trend demografico registrato in questi ultimi anni nel nostro Paese, tuttavia, tra tasse, burocrazia, caro-bollette, costo degli affitti e un senso perenne di precarietà che attanaglia la vita di tantissime partite Iva hanno smorzato in molti italiani la voglia di affermarsi nel mondo del lavoro attraverso l’autoimprenditorialità.
Occasione, invece, che gli stranieri non si stanno lasciando scappare.