Nelle farmacie mantovane non arriverà neanche una dose di vaccino antinfluenzale: si spegne anche l’ultima speranza

Green pass, alcune farmacie chiedono 2 euro. Federfarma:

MANTOVA – Nessuna dose di vaccino antinfluenzale nelle farmacie. Si spegna anche l’ultima speranza che i farmacisti mantovani avevano riposto di poter avere qualche vaccino – non più di 12- 15 dosi per farmaci – intorno al 10-12 di dicembre.
A confermare che nelle “farmacie mantovane come in quelle di tutta Italia non saranno disponibili vaccini” è il presidente provinciale di Federfarma e vice presidente dell’Ordine dei Farmacisti Marco Cavarocchi che più volte nei mesi scorsi aveva denunciato un quadro che giorno dopo giorno si faceva sempre più difficile e che non lasciava presagire nulla di buono.
L’assenza dei vaccini antinfluenzali in farmacia, priverà della possibilità di vaccinarsi tutte le persone che non fanno parte delle categorie a rischio, ovvero milioni di cittadini attivi che lavorando e avendo una vita di relazione sono più esposti al rischio di contagio, dal quale senza vaccino non potranno ovviamente proteggersi.
La cosa paradossale è che i medici, come la Regione e a ruota le Ats hanno iniziato a raccomandare di vaccinarsi contro l’influenza ancora la scorsa primavera, durante la prima ondata della pandemia. Quest’anno infatti l’arrivo dell’influenza stagionale potrebbe avere conseguenze ancora più serie rispetto agli anni passati: l’incrocio tra l’arrivo dell’influenza e i contagi da Covid potrebbe infatti generare una situazione drammatica per il servizio sanitario, mettendo a dura prova i Pronto soccorso e tutte le sue strutture già sotto pressione a causa dell’epidemia.
Secondo la Fondazione Gimbe, la mancanza del vaccino antinfluenzale nelle farmacie è dovuta “ad almeno tre determinanti. Innanzitutto, Ministero della Salute e la maggior parte delle Regioni non hanno previsto con largo anticipo la necessità di aumentare le scorte per la popolazione non a rischio. In secondo luogo, l’aumentata domanda sui mercati internazionali, insieme al ritardo con cui sono stati indetti i bandi di gara, ha impedito ad alcune Regioni di aggiudicarsi il 100% delle dosi richieste. Infine, le farmacie non sono riuscite ad approvvigionarsi per mancata disponibilità del vaccino sul mercato”.

I RIMBORSI PER CHI E’ STATO COSTRETTO A VACCINARSI PRIVATAMENTE

Gli unici cittadini lombardi non appartenenti alle fasce a rischio che sono riusciti a farsi vaccinare contro l’influenza sono quelli che hanno prenotato il vaccino presso le strutture private. A tal proposito martedì scorso il Pd in Consiglio Regionale ha presentato una mozione, che è stata approvata, grazie alla quale Regione Lombardia coprirà le spese sostenute dai cittadini costretti a vaccinarsi privatamente con un rimborso fino a 32 euro. “Purtroppo solo una copertura parziale – dichiara Samuele Astuti, capogruppo Dem in commissione sanità, primo firmatario della mozione – Il fatto che il consiglio regionale abbia accolto la nostra richiesta è indubbiamente un risultato di cui andiamo fieri anche se il rimborso deliberato dalla giunta è solo parziale. Ma si può e si deve fare di più. Al momento la procedura, pronta ad essere sancita con una delibera questo lunedì, prevede che venga fornita un’autocertificazione corredata da una ricevuta della spesa sostenuta – Chiedo che Regione Lombardia si faccia interamente carico delle procedure per il rimborso che deve essere automatico, rapido e senza pastoie che causerebbero ulteriore disagio a chi è già stato messo in difficoltà dal fiasco conclamato della campagna vaccinale”.