Non più di 30 i lupi nel Mantovano, 6 avvistati a Marcaria. Crescono i timori. I Consigli della Polizia Ambientale

MARCARIA – L’asina sbranata dai lupi a Canicossa di Marcaria sta creando una sorta di “psicosi” lupi. Tantissimi i cittadini che hanno chiamato in Comune per capire quali comportamenti adottare e come difendersi nel caso di avvicinamento di un lupo. In molti hanno chiamato lo stesso sindaco Carlo Alberto Malatesta che non nasconde la preoccupazione per la presenza di alcuni esemplari sul territorio di Marcaria tanto che l’asina non sarebbe il primo animale a esser stato sbranato. I lupi avrebbero già ucciso delle pecore e alcuni animali da cortile.

IL SINDACO MALATESTA: “C’E’ PREOCCUPAZIONE TRA LA GENTE”

“Ci stiamo confrontando con le istituzioni preposte ma non nascondo la preoccupazione, che sta aumentando tra la popolazione, per la presenza dei lupi anche in luoghi domestici” dichiara il sindaco di Marcaria Carlo Alberto Malatesta. “Una presenza che non so fino a che punto possa essere tollerata visto che non possiamo pensare di arrivare un giorno a dover dare dei decaloghi alla gente per uscire di casa. Già oggi il sentir fare delle raccomandazioni, ad esempio a chi ha dei cani su dove portarli in giro o meno, significa che si è instaurato un elemento di condizionamento che non va bene.  Dall’altra parte dobbiamo anche renderci conto che il lupo è un animale tutelato, nessuno infatti vuole fare delle crociate contro di loro ma non possiamo nemmeno pensare che possano tornare a vivere in posti che oggi sono fortemente antropizzati e che non si conciliano con la loro presenza” spiega Malatesta che continua: “spero a tal proposito che non ci troviamo ad avere una battaglia tra fazioni, tra chi è contro i lupi e chi a tutti i costi li vuole difendere e giustifica la loro presenza”.

IL COMANDANTE DELLA POLIZIA AMBIENTALE COLLI: “STIAMO FACENDO UN MONITORAGGIO, IN PROVINCIA CE NE SONO DAI 20 AI 30”

“Stiamo facendo un monitoraggio anche con delle foto trappole e altro non possiamo fare visto che il lupo è un animale altamente protetto e ne è proibita la cattura, l’uccisione, il disturbo, la detenzione, il trasporto, lo scambio e la commercializzazione” dichiara il comandante della Polizia Ambientale Provinciale Cristiano Colli.
“Il lupo e l’uomo convivono da sempre ma è necessario, qualora se ne veda un esemplare, adottare alcuni comportamenti. Innanzitutto non avvicinarsi e se l’animale è già vicino, non fuggire di colpo ma fare rumore il più possibile magari battendo le mani. Quello che assolutamente è da evitare è di avvicinarsi ai cuccioli perchè se è vero che il lupo, pur essendo uin predatore, di norma non attacca all’uomo, se intuisce che i suoi piccoli possono essere in pericolo, non esita ad aggredire chiunque pur di difenderli” continua Colli che annuncia “un incontro nella prima metà del mese di dicembre al Conservatorio Campiani proprio per fare il punto sulla situazione e spiegare i comportamenti da tenere, soprattutto da parte di chi ha corti aperte con animali”.
Ma qual’è appunto la situazione nel Mantovano? A Marcaria dicono che il proprietario dell’asina sbranata abbia visto ben sei lupi.
In provincia dovrebbero essercene tra i 20 e i 30, per lo più concentrati nell’Alto Mantovano e sull’asta del Po e dell’Oglio. Nella zona collinare ve ne sono di più. A Canicossa ad esempio vi sono questi lupi stanziali, sapevamo da tempo che ve ne erano due, può essere che nel frattempo si siano riprodotti e in quel caso gli altri sarebbero dei cuccioli” sottolinea Colli che afferma come nella provincia mantovana “non vi sia ancora quella situazione che si sta verificando in Emilia Romagna dove sono già stati sbranati dei cagnolini nelle corti di campagna”.

D SPECIE IN PERICOLO A ‘PERICOLOSA”. LA UE PRONTA A RIVALUTARE LO STATUS DEL LUPO  

Il lupo dagli anni ’70 gode in Italia e in Europa di una protezione che si è via via rafforzata, rendendolo specie non cacciabile e interamente protetta. Una serie di norme che hanno dato il loro effetto se è vero che da specie in via di estinzione con solo 1.800 esemplari censiti negli anni ’70 si è arrivati ai circa 19 mila attuali. In Italia l’ultima stima ufficiale era di oltre 3.300 lupi ma gli esperti ritengono che potrebbero essere anche il doppio.
La Commissione Europea lo scorso settembre ha diffuso un comunicato in cui annuncia l’avvio di “una nuova fase del suo lavoro volto ad affrontare le sfide legate al ritorno dei lupi sul territorio dell’Unione. Bruxelles ricorda come il lupo sia un animale che, benché assente per decenni dalle regioni europee, oggi ha ripreso a comparire in territori popolati dall’uomo. Una presenza che, stando al comunicato, preoccupa agricoltori e cacciatori e rappresenta un pericolo per bestiami ed esseri umani. Per questo motivo, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha invitato le “autorità locali e nazionali ad agire laddove necessario”.
Con la nuova fase di lavoro inaugurata la Commissione si rivolge alle comunità locali, agli scienziati e a tutte le parti interessate, e le ha invitate a presentare, entro lo scorso 22 settembre, i dati aggiornati sulla popolazione di lupi e il loro impatto sul territorio. La raccolta dati dovrebbe aiutare la Commissione europea a decidere su una proposta volta a modificare, se necessario, “lo status di protezione del lupo all’interno dell’Ue e ad aggiornare il quadro giuridico, per introdurre, ove necessario, ulteriore flessibilità, alla luce dell’evoluzione di questa specie”.
Pur riconoscendo nel lupo “un elemento integrante del patrimonio naturale europeo” che “svolge un ruolo importante nei suoi ecosistemi”, è probabile dunque che la Commissione voglia intervenire sul regime di protezione della fauna selvatica e degli habitat che, finora, ha permesso una “protezione rigorosa” dei lupi nei territori comunitari.

 

 

 

 

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