Nuove minacce di morte al mantovano Paolo Sartori, dallo scorso marzo questore di Bolzano. Ieri mattina, sulla recinzione di un cantiere in via Duca d’Aosta nella città altoatesina è apparsa la scritta “Sartori muori”.
Dal suo insediamento in più occasioni, sono apparse sul web, come anche con scritte in città, minacce e slogan contro Sartori, riconducibili ad ambienti anarchici. Alcune erano firmate dal sedicente gruppo “Rosa Rote Armee Fraktion”.
Sartori in tutte le occasioni ha ricevuto la solidarietà dei rappresentanti delle istituzioni locali ma anche di parlamentari. Le minacce nei suoi confonti sono state anche oggetto nei mesi scorsi di un intervento alla Camera dei deputati.
A tal proposito ieri sono stati i parlamentari mantovani di Fratelli d’Italia Paola Mancini e Carlo Maccari a dichiarare: “Abbiamo conosciuto il questore Paolo Sartori durante il suo servizio a Mantova e ne abbiamo apprezzato la capacita’ di svolgere al meglio le sue delicate funzioni e lo spiccato senso dello Stato. Anche per queste sue qualita’, oggi e’ bersaglio di vergognosi attacchi a Bolzano, dove ha preso servizio da qualche mese”.
“Le minacce di morte e gli atti di intimidazione a lui indirizzati, via web e con scritte in citta’, riportano in vita- affermano Mancini e Maccari – un clima che speravamo di aver lasciato definitivamente alle spalle e colpiscono le istituzioni ed i suoi rappresentanti. Al questore Sartori ed agli operatori delle Forze dell’Ordine rinnoviamo gratitudine e pronta solidarieta’, proprio nel giorno in cui grande e’ il cordoglio per l’agente tragicamente morto a Roma”.
“Questo tuttavia non basta piu’: gli attacchi, che vengono indicati come riconducibili ad ambienti anarchici – proseguono i due parlamentari FdI – vanno condannati da tutte le rappresentanze politiche, sociali e sindacali. Gli autori di tali squallide azioni, inoltre, vanno individuati e perseguiti per stroncare sul nascere ogni tentativo di destabilizzazione e di emulazione. Con il governo di Giorgia Meloni stiamo affrontando un difficile percorso per riportare l’Italia sulla via dello sviluppo e – concludono – non possiamo accettare che frange di irresponsabili attacchino impunemente lo Stato ed i suoi rappresentanti”.