MANTOVA – Nuovi criteri per l’insediamento delle medie strutture di vendita, ovvero quelle la cui superficie di vendita compresa tra i 251 ed i 2500 mq: la norma, approvata dalla Giunta Palazzi, riguarderà solo i nuovi esercizi e gli ampliamenti di quelli esistenti. E’ quanto illustrato stamani durante una conferenza stampa dagli assessori del Comune di Mantova alla rigenerazione urbana Andrea Murari e alle attività produttive Iacopo Rebecchi insieme alla dirigente dello Sportello Unico Stefania Galli.
Una misura che arriva dopo l’approvazione della variante generale del commercio – ad inizio 2022 – che ha dato il via al primo grande cambiamento nelle regole del commercio permettendo di aprire nuove medie strutture di vendita per recuperare immobili abbandonati e degradati, in centro e nei quartieri, cosa che prima non era possibile fare. Obiettivo della misura, come spiegato questa mattina nel corso della conferenza stampa svoltasi in municipio, è infatti facilitare la rigenerazione urbana e il recupero edilizio. Ora, con le misure appena approvate, ogni nuova media struttura, attraverso i criteri approvati, otterrà una valutazione oggettiva e un punteggio che rappresenta il valore sociale, occupazionale, ambientale e viabilistico dell’insediamento. Graduatoria in base alla quale gli insediamenti che non otterranno una valutazione sufficiente rispetto agli indicatori presi in esame dovranno investire per migliorare il loro inserimento nel contesto urbano, realizzando alcune delle azioni presenti in una lista individuata dall’Amministrazione. Azioni che, ad esempio, in caso di criticità viabilistica richiederà di proporre interventi per il miglioramento della sicurezza e della visibilità degli incroci e degli attraversamenti pedonali e ciclabili o il rimborso del biglietto dell’autobus per il cliente. Insediamenti realizzati con interventi edilizi che non garantiscano appieno la riduzione dell’impatto ambientale ed energetico dovranno, al contrario, proporre azioni come l’utilizzo di mezzi a basso impatto ambientale per il servizio di consegna a domicilio degli acquisti, l’acquisto di energia prodotta da fonti rinnovabili, la realizzazione di piantumazioni nel quartiere. Se ad essere carente sarà, invece, l’impatto occupazionale, l’attuatore dovrà proporre misure come l’assunzione di persone con disabilità o l’offerta di contratti a tempo indeterminato per migliorare l’impatto sociale dell’intervento. Migliorie che, al fine di avere l’autorizzazione del Comune, dovranno essere approvate dall’Amministrazione e trasferite in uno specifico atto di impegno; in caso di inottemperanza saranno applicate pene pecuniarie e ammnistrative che possono arrivare anche alla revoca delle autorizzazioni.
“Le medie strutture commerciali possono essere un grande strumento di rigenerazione urbana per recuperare nei nostri quartieri spazi abbandonati e degradati – evidenzia l’assessore all’Urbanistica del Comune di Mantova Andrea Murari –, offrendo al contempo nuovi posti di lavoro. Gli interventi però devono essere realizzati con la massima qualità per non ripetere gli errori del passato. Per questo, ogni progetto che viene presentato sarà valutato con la massima attenzione alla luce dei criteri che abbiamo approvato e chi si insedia dovrà essere disposto a investire anche per migliorare il quartiere in cui arriva”.
Una misura che, in generale, il Comune crede porterà grandi benefici non solo alla città ed alla sua periferia ma anche ai cosiddetti negozi di vicinato superando quella credenza, ormai smentita, secondo cui i grandi esercizi commerciali possano danneggiare i più piccoli.
Intanto, come annuncia l’assessore Murari, sono già numerose le manifestazioni d’interesse pervenute al Comune di Mantova per il recupero di aree dismesse o fatiscenti che fino ad oggi non erano di interesse per il mercato. Domande che la Giunta crede potranno avere risvolti positivi.