Nuovo ponte, il Comitato : “Inopportuni non siamo noi ma i disagi creati dai ritardi ingiustificati”

SAN BENEDETTO – “Ci rivolgiamo a voi perché siamo preoccupati per l’andamento dei lavori relativi alla realizzazione del nuovo ponte, Vorremmo capire quali siano gli impedimenti che portano ai ritardi dell’opera e all’attuale blocco dei lavori, ci piacerebbe sentire anche il vostro punto di vista”. E’ questo uno stralcio della lettera inviata dal Comitato “Vogliamo il ponte” alla Toto, l’azienda alla quale è stato affidato il cantiere della nuova opera. Una richiesta, questa, che è stata definita inopportuna da una consigliere regionale e nello specifico dall’esponente  Pd, Antonella Forattini.
“Siamo lusingati di essere inopportuni, perché da quando siamo “inopportuni” improvvisamente sembra esserci interesse sulla vicenda – risponde il Comitato all’attacco mosso dal consigliere Pd  -. Ognuno ha il proprio punto di vista, per noi sarebbe più corretto definire “inopportuni”, termine anche troppo buono: i danni all’economia e ai cittadini, il calo demografico della zona, le aziende che chiudono, gli studenti costretti ad alzarsi alle 5.30 del mattino per andare a scuola, il ritardo dei lavori, non avere un ponte completamente antisismico; non studiare un bypass che avrebbe permesso di non chiudere al traffico una arteria stradale fondamentale. Domanda nessuno ha pensato che se questo problema si fosse presentato a ponte chiuso per i lavori in golena, il territorio si troverebbe isolato “a tempo indeterminato”? Abbiamo scritto a Toto perché già da tempo avremmo voluto incontrarli, noi siamo sempre in attesa del tavolo, proposto ancora il 19 luglio 2019 dal Presidente della Regione Fontana durante la visita a Quistello, dove tutte le parti coinvolte (Regione, Provincia, Toto, Sindaci, Associazioni di Categoria, Comitato) avrebbero dovuto trattare tutti i problemi dell’appalto. E comunque noi non ci fermiamo e continueremo a essere “inopportuni” fino a quando l’opera non sarà ultimata. Noi non ci fermiamo e continueremo a essere “inopportuni” fino a quando l’opera non sarà ultimata”.

I progettI e  l’adeguamento sismisco
Il 17 dicembre 2018 Viene approvata la procedura e relativi allegati ed affidamento diretto del servizio finalizzato alla redazione del Progetto Definitivo e del Progetto Esecutivo, unitamente al Piano di Sicurezza e Coordinamento, nell’ambito dei lavori della S.P. EX S.S. n.413 “Romana” – Interventi di risanamento conservativo e miglioramento strutturale del tratto di ponte sul Po in area golenale nel Comune di San Benedetto. Alla ditta Polaris CUP G17H15000650002 – CIG Z5E25D8CC7. (allegato 1)
A) Come mai se già nella Conferenza dei Servizi del 2014 si parla di dover intervenire con dei lavori nella parte in golena e la Giunta Provinciale con delibera n° 78 del 31.07.2015 approva un progetto preliminare e a maggio 2017 quando La Regione comunica l’inizio lavori e parla di Ulteriori finanziamenti regionali già destinati agli interventi di risanamento conservativo del tratto di ponte in area golenale nel comune di San Benedetto Po per altri 270 metri, il cui inizio è fissato per maggio 2018 si attende solo dicembre 2018 per affidare lo studio del progetto? Se il lavori in alveo non avessero avuto ritardi sarebbero stati in fase di ultimazione.
B) Perché si sceglie un adeguamento sismico al 60% e non al 100% secondo la normativa del D.M. 2018, visto che lo studio del progetto in golena inizia il 17.12.2018.
C) Perché il 06.12.2019 Viene approvata una nuova procedura e affidamento diretto del servizio di ingegneria finalizzato alla redazione del Progetto Esecutivo – incluso il Piano di Sicurezza e Coordinamento – nell’ambito dei lavori relativi al risanamento conservativo e miglioramento strutturale del tratto di ponte sul Po in area golenale nel Comune di San Benedetto lungo la S.P. EX S.S. n.413 “Romana”. CUP G17H15000650002 – CIG ZB32AD75A3 ING. RAFFAELE POLUZZI, perché al progetto di Polaris non viene dato seguito.

Bocciatura del Bypass
Sulla Bocciatura del Bypass l’Ing. Ballio rilascia alla Gazzetta di Mantova le seguenti dichiarazioni Contattato telefonicamente, il professor Francesco Ballio, docente di idraulica al Politecnico di Milano, uno dei tre consulenti ai quali la Provincia ha chiesto un parere, spiega: «Se dimostriamo che quella zona fluviale ha bassissima possibilità di essere allagata e che, con determinati sistemi, possiamo gestire quello che tecnicamente si chiama un guado, si può fare. Ma bisogna ragionare bene su questa cosa oppure costruirlo in maniera diversa». Ma allora perché bocciare il progetto? «In realtà non mi è stato sottoposto un progetto – prosegue il docente – Fondamentalmente mi hanno detto che l’idea era costruire una strada a quota di alveo fluviale e la risposta è no. Dopodiché, se a questo progetto viene allegata una relazione di gestione, se siamo tutti d’accordo, se la protezione civile è d’accordo, se sappiamo come chiudere in caso di pericolo, allora va bene. Precisando chi ha la responsabilità di fare e cosa. Le cose si possono fare in tanti modi, basta ci sia la procedura giusta. Non si può fare uno svincolo dentro un alveo, anche se viene allagato raramente. Ma stiamo parlando di un’opera provvisoria, non definitiva». Per Ballio, dunque, se ne può parlare, aprendo un tavolo: «I pareri a noi chiesti sono stati gestiti in estrema urgenza. Forse nessuno ha avuto il tempo di presentare quello che doveva. E non so perché ci fosse questa urgenza. Non entro nel merito amministrativo della questione, ma sono del parere che la popolazione debba avere il massimo beneficio da tutte le strutture possibili. E la chiu sura totale del ponte è un g rosso problema. Dobbiamo evitarla capendo come fare. Se succede qualcosa, di chi è la responsabilità? Il progetto non lo precisava. Non possiamo creare un’opera che si allaga e nessuno viene avvisato». E la conclusione è chiara: «Io non ritengo il bypass impossibile. Quella è una zona in cui si può anche fare, ne abbiamo parlato con la Provincia. Ma per come è stato presentata l’idea, non c’erano le condizioni per poterla mettere in pratica». Il Prof. Ballio avrebbe contestato l’articolo con una lettera inviata alla Provincia, la lettera è stata pubblicata solo per poche ore sulla pagina Facebook della Provincia e poi è stata rimossa. Non sono arrivate smentite e mezzo stampa. Sembra che il bypass si stato bocciato senza la visione di documenti, abbiamo chiesto con un accesso agli atti copia dei documenti serviti per la valutazione, ma non ci sono stati trasmessi. Perché non è stato chiesto un parere sulla fattibilità del Bypass all’Ing. Corradini della Polaris a cui è stato affidato lo studio della parte in golena, che fa parte della commissione di monitoraggio incaricata in data 11.06.2019 e che ha partecipato al progetto in alveo e perché Non è stato chiesto neanche il parere ad AIPO che era presente in tutti i tavoli tecnici anche nella commissione di aggiudicazione del bando per la parte in alveo a Toto?.