MANTOVA – Una raccolta firme contro l’obbligo di pagamento elettronico all’Ospedale Carlo Poma di Mantova. E’ quella partita in questi giorni ad opera di una settantina di cittadini che denunciano il diritto di pagare in contanti.
Lo scorso marzo Asst aveva avviato in via sperimentale il pagamento allo sportello delle prenotazioni solo elettronicamente, con la possibilità di chi ne fosse sprovvisto di pagare grazie al Qr code sulla ricevuta in tabaccheria o negli uffici postali.
Una situazione che non sta bene a chi invece vorrebbe tornare ai contanti e che denuncia attraverso una raccolta firme come la rivoluzione tecnologica abbia creato disagi soprattutto ad anziani e fragili.
Nella petizione si denuncia che anche il pagamento con Qr code non agevola, ma ostacola chi deve spostarsi dalla sede di erogazione della prestazione, oltre al fatto che se il Pos non funziona il rischio è quello che la visita non possa essere eseguita. Da qui la richiesta di accettare nuovamente i pagamenti in contanti visto che questo obbligo viola la libertà di scelta oltre al diritto di non voler usare pagamenti elettronici.
“Abbiamo attivato questa sperimentazione sulla base di un’analisi che abbiamo fatto sui pagamenti effettuati – spiega Anna Gerola, direttore generale Asst Mantova – tra tutte le prestazioni ambulatoriali o specialistiche il 70% è esente, tra questi anche gli anziani, per cui non deve pagare, del restante l’80% già utilizza la moneta elettronica, partendo da questo presupposto e vedendo che c’è un’incentivazione anche verso la pubblica amministrazione di utilizzare pagamenti elettronici siamo andati in questa direzione, anche per una maggiore sicurezza dei nostri operatori. Ma voglio sottolineare una cosa: come direzione abbiamo dato l’input che nessun utente torni indietro senza la prestazione, quindi se uno va allo sportello, non ha il bancomat o la carta di credito, gli viene dato il Qr code, va a fare la sua prestazione e in un momento successivo può pagare. Non ultimo soprattutto per quanto riguarda le visite specialistiche non c’è la concomitanza tra prenotazione ed erogazione della prestazione per cui con l’arco temporale per organizzarsi è piuttosto lungo”.
E ai cittadini che hanno indetto la raccolta firme?
“Sicuramente terremo conto di questa petizione – conclude il direttore generale – e risponderemo alle loro richieste”.