Obbligo rotazione seminativi, la risposta del Masaf salva dalle sanzioni i maiscoltori mantovani

MANTOVA –  E’ arrivata ieri in tarda serata la risposta da parte del Masaf, con i chiarimenti, nell’ambito delle norme di condizionalità della nuova Pac, circa l’obbligo di rotazione dei seminativi. Una risposta che salva i maiscoltori mantovani dalle sanzioni.
Sono numeri importanti quelli della coltivazione del mais nel mantovano: oltre 55.000 sono gli ettari coltivati in provincia di Mantova, suddivisi in 31.618 ha di insilato e 23.862 ha di granella.
Entrando nel merito della questione, l’Europa, con la BCAA 7 “Rotazione delle colture nei seminativi”, chiedeva ai produttori di cambiare coltura una volta all’anno, cosa che aveva scatenato le ire dei maiscoltori e degli allevatori, a loro strettamente legati per l’approvvigionamento di materia prima per l’alimentazione degli animali allevati.
In molti, addirittura, avevano paventato l’ipotesi di uscire dalla Pac, con conseguenze di sicuro pesanti per il proprio reddito aziendale.
Grazie alla costante azione sindacale di Confagricoltura però, il Masaf ha chiarito come l’obbligatorietà di tale regola decorra dall’anno di domanda 2024: “L’anno in corso dunque – spiega Alberto Cortesi, presidente di Confagricoltura Mantova – sarà il vero “anno zero” di tale norma. Gli agricoltori che semineranno mais nel 2024 dunque, potranno essere sanzionati solo a partire dal 2025, nel momento in cui non venga rispettato l’obbligo di rotazione. Quanto fatto nel 2023 non sarà oggetto di controllo“.
Il Ministero poi ha stabilito un altro aspetto importante e altrettanto caldeggiato da Confagricoltura, vale a dire che le colture intercalari, comprese le cover crop (come ad esempio senape o rafano), sono valide se soddisfano il solo requisito del mantenimento in campo per almeno 90 giorni, senza più essere assoggettate alla raccolta, così come originariamente previsto dalle Faq ministeriali: “Lo schema mais-cover crop-mais potrà dunque essere ripetuto per più anni, senza mettere a rischio la sopravvivenza di tale coltura” conclude Cortesi.
Salva dunque la maiscoltura mantovana, che conta su numeri decisamente importanti. Sono infatti oltre 55.000 gli ettari coltivati in provincia di Mantova, suddivisi in 31.618 ha di insilato e 23.862 ha di granella. Mantova, con Brescia, Cremona e Bergamo, è regina a livello lombardo per la produzione di mais.

 

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