Oltre 200 professionisti al Sociale per la due giorni sulla gestione delle crisi d’impresa

MANTOVA – Si è concluso oggi al Teatro Sociale di Mantova il convegno “Il ruolo dei professionisti e i doveri delle parti nella gestione delle crisi d’impresa”, in memoria di Dante Lanfredi, due giorni che hanno visto la partecipazione di oltre 200 esperti tra magistrati, accademici e professionisti che si sono confrontati sui temi legati al nuovo assetto normativo che sta trasformando la gestione delle crisi aziendali in Italia, con un focus particolare sul Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, che ha cambiato radicalmente l’approccio alla crisi, orientando la legislazione verso il risanamento e non più solo verso la liquidazione.

Il convegno, coordinato dalla dottoressa Laura De Simone, presidente di sezione al Tribunale di Milano, ha posto l’accento sul ruolo cruciale dei professionisti della crisi. Non più meri tecnici, ma protagonisti strategici del risanamento, a cui sono affidate responsabilità fondamentali per il futuro delle imprese in difficoltà. La nuova normativa ha ampliato i poteri di queste figure, richiedendo un alto livello di competenza e capacità di visione d’insieme, in un contesto di incertezze proprie delle situazioni di crisi.

In questo scenario, si è discusso anche dell’importanza dell’attestatore, il professionista incaricato di certificare la fattibilità dei piani di risanamento, un passaggio chiave per l’omologazione dei concordati e degli accordi di ristrutturazione. Particolare attenzione è stata riservata anche alla possibilità di rinegoziare i debiti fiscali e contributivi attraverso l’introduzione di attestazioni speciali che hanno ampliato le possibilità di negoziazione per le imprese in difficoltà.

Il tema della responsabilità del debitore è stato affrontato con un focus sull’obbligo di buona fede e trasparenza, il nuovo sistema giuridico prevede che la crisi non sia più gestita solo tramite procedure giudiziarie, ma anche attraverso strumenti negoziali che richiedono la cooperazione attiva di tutte le parti coinvolte. Il comportamento corretto del debitore, che deve garantire la massima trasparenza riguardo alla propria situazione economica e patrimoniale, è essenziale per accedere a misure protettive, come la sospensione delle azioni esecutive.

Il convegno ha evidenziato anche l’importanza della rinegoziazione dei contratti, uno strumento preventivo che permette alle imprese e ai creditori di adattare autonomamente i termini dei loro accordi, evitando che la crisi diventi irreversibile. Questo approccio, incentivato dal Codice, mira a favorire la continuità aziendale, dando alle parti la possibilità di trovare soluzioni condivise prima che la situazione diventi insostenibile.

In conclusione, il convegno ha tracciato un quadro chiaro: la gestione delle crisi d’impresa non può più essere un tabù, ma deve essere affrontata tempestivamente con competenza, trasparenza e responsabilità. Solo attraverso un lavoro collaborativo tra imprenditori, professionisti, magistrati e creditori sarà possibile trasformare la crisi in un’opportunità di rilancio, evitando che le difficoltà economiche sfocino nella liquidazione dell’impresa.

“Come emerso dai lavori del convegno – commenta Mattia Amadei, presidente dell’Ordine Avvocati di Mantova –  la strada è tracciata: serve competenza tecnica, ma anche responsabilità, trasparenza e buona fede. Solo così la crisi può diventare un’opportunità di rilancio e non la fine di un’attività economica.