MANTOVA-CASTIGLIONE DELLE STIVIERE – Circa quattrocentto persone, trecento a Mantova e oltre un centinaio a Castiglione delle Stiviere, hanno preso parte ieri sera all’iniziativa per chiedere il cessate il fuoco a Gaza. Nella notte che ha preceduto la Festa della Repubblica, le due città hanno aderito alla mobilitazione “Gaza muore. Sanzioni subito”. Una manifestazione notturna silenziosa, con fiaccole, lumini e luci accese, organizzata da Mantova per la pace a cui aderiscono movimenti, sindacati e associazioni, e dal Movimento di cooperazione educativa.
“Il limite è ormai superato da un pezzo, dicono i partecipanti”, lo dice Silvana Testa, del Movimento di cooperazione educativa, che ricorda come questo limite veda come simbolo la pediatra palestinese Alaa al-Najjar, a cui le bombe israeliane hanno ucciso 9 dei suoi 10 figli e il marito. Il decimo figlio, Adam, è sopravvissuto ed è stato ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale Nasser di Khan Younis, uno dei pochi ospedali ancora funzionanti a Gaza. Ora arriverà in Italia e sarà curato all’ospedale Niguarda di Milano.
Durante le manifestazione a Mantova ci sono stati anche attimi di apprensione quando un uomo, già noto alle forze dell’ordine, ha fatto irruzione tra i partecipanti strappando una bandiera della pace a una donna e, così facendo, ne ha buttata a terra un’altra. E’ stato subito fermato dagli agenti della Digos.
Sono stati oltre un centinaio invece a Castiglione delle Stiviere i partecipanti all’iniziativa per fermare il genocidio a Gaza. Qui i manifestanti, terminato il corteo guidato dalle Donne in Cammino per la Pace tutte vestite in nero, hanno ribadito la necessità “che il governo italiano decida sanzioni per Israele, che chi governa la nostra democrazia interrompa ogni trasferimento di armi, componenti d’armi, tecnologie e servizi militari a Israele, cooperi con la Corte internazionale dando attuazione ai mandati di arresto contro Netanyahu e Gallant, nonchè costringa Israele a porre fine all’occupazione illegale garantendo il diritto di autoderminazione del popolo palestinese”