SAN GIOVANNI DEL DOSSO – Ha dovuto subire due operazioni il 92enne aggredito da un cinghiale ieri a San Giovanni del Dosso, ancora ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale di Cremona. Purtroppo si sono rese necessarie le amputazioni di una gamba e di un braccio, gravemente lacerate dalla furia dell’animale, che ha morso l’anziano anche ai reni. Intanto sono in azione le guardie ittico-venatorie, che sono alla ricerca del cinghiale, assieme ad alcuni cacciatori professionisti. La caccia si estende sia nel basso mantovano che in provincia di Modena, nel territorio di Concordia. Ma sino ad ora nessun animale è stato avvistato
A San Giovanni del Dosso l’allarme rimane alto. Il sindaco Angela Zibordi continua a raccomandare ai cittadini la massima attenzione anche nei confronti degli animali di piccola taglia. Attenzione anche anche quando si va in auto perchè questi animali selvatici rappresentano un grande pericolo se li si investe.
Intanto questa mattina si è tenuta in Provincia una riunione d’urgenza durante la quale il presidente della Provincia Carlo Bottani e il consigliere con delega alla Vigilanza ittico venatoria Luca Perlari hanno fatto il punto con il coordinatore delle guardie ittico venatorie Franco Tosi, la Responsabile del Servizio Francesca Rizzini e con il dirigente dell’Area tutela e Valorizzazione dell’Ambiente dell’ente Sandro Bellini sulla situazione e sulle possibili ulteriori misure da adottare alla luce di quanto accaduto ieri a San Giovanni del Dosso.
“La notte scorsa i nostri agenti accompagnati da una Guardia venatoria volontaria sono usciti ed hanno perlustrato la zona ma senza individuare nessun cinghiale e nemmeno sue tracce – spiega il numero uno dell’ente di Palazzo di Bagno – Già da ieri abbiamo allertato anche i colleghi della Provincia di Modena visto che ci troviamo in una zona di confine. Continueremo con i sopralluoghi e se vi saranno avvistamenti il personale è attrezzato per abbattere il cinghiale”.
Alla riunione ha partecipato anche il responsabile della struttura Caccia e Pesca dell’Ufficio Territoriale per Mantova e Cremona di Regione Lombardia Lucio Andreoli. “Ci muoveremo in linea con quanto previsto dal Piano pluriennale regionale di contenimento ed eradicazione del cinghiale – aggiunge Perlari -. Nel nostro territorio il cinghiale è una specie da eradicare. Anche se va rimarcato che nel territorio mantovano la sua presenza ancora oggi risulta sporadica”. Questo significa che gli interventi sono possibili soprattutto sulla base di segnalazioni. “E dai dintorni dell’area di San Giovanni del Dosso non abbiamo mai avuto rilevazioni di presenze di cinghiali mentre nell’ultimo periodo ne erano arrivate da altre zone (Guidizzolo, Asola, Marmirolo, Viadana) – precisa il coordinatore delle guardie ittico venatorie Franco Tosi -. E tutte le segnalazioni sono state oggetto di sopralluogo con appostamenti anche ripetuti durante i quali tuttavia gli animali non sono stati avvistati”. A giugno, a seguito di danni segnalati da un’azienda di Casalromano, la Provincia aveva autorizzato il titolare della medesima ad avvalersi di due operatori volontari abilitati all’abbattimento mediante specifici corsi regionali, senza tuttavia avere notizie su abbattimenti effettuati. Per rafforzare l’attività di controllo, la Provincia attiverà a breve una specifica iniziativa: poiché è possibile coinvolgere ulteriori operatori volontari abilitati da affiancare alle Guardie provinciali, ancora in numero esiguo, nei prossimi giorni la Provincia, in accordo con Utr, convocherà gli operatori volontari abilitati del mantovano per valutarne le modalità di coinvolgimento nelle attività che già svolge il personale dell’ente. “Inoltre, nelle prossime settimane sarà autorizzata la caccia al cinghiale – annuncia il presidente Bottani -. C’è un iter ben definito che Regione con gli Atc sta completando e che permetterà a tutti i cacciatori di abbattere i cinghiali”. Infine, per i prossimi mesi l’Ente ha programmato l’assunzione di cinque nuove Guardie Provinciali, che consentiranno di raddoppiare l’organico attuale.
Da segnalare, infine, che la Provincia già nei mesi scorsi aveva avviato una collaborazione con le associazioni del mondo agricolo affinchè, in caso di avvistamenti da parte di loro associati, partisse immediatamente la segnalazione agli uffici della Provincia.