Ostiglia, via alla realizzazione di 4 mini alloggi alla rsa Belfanti

OSTIGLIA – Dall’esperienza dell’housing sociale attivata dalla Fondazione Belfanti di Ostiglia, con 8 posti letto a disposizione al secondo piano della struttura è emersa l’esigenza di far fronte a bisogni urgenti di soccorso e di emergenza socio assistenziale che non possono essere offerti dai servizi attuali e rivolti a persone autosufficienti, ma in condizioni di fragilità.
Il nuovo progetto, finanziato con un bando del Gal, prevede la trasformazione delle attuali camere a due posti letto con servizi condivisi, in 4 monolocali con angolo cottura e servizi igienici autonomi, con lo scopo di accogliere soggetti anziani fragili e di offrire loro risposte di tipo sociale e di supervisione socio assistenziale. Il cantiere ha preso il via in questi giorni.

Il progetto intende rispondere alle esigenze di persone over 65 che si trovano ad affrontare forme di fragilità connesse all’invecchiamento, con abitazione inadeguata, precaria o impropria, o famiglie con anziani fragili che non riescono a seguire a domicilio.
Gli ospiti degli alloggi protetti potranno contare su una supervisione dell’igiene quotidiana e nell’assunzione dei farmaci grazie alla reperibilità di un operatore 24 h su 24 e potranno partecipare alle attività di animazione e motorie di gruppo, accedere all’orto sociale e condividere le iniziative attivate all’interno della struttura, avranno la possibilità di scegliere se prepararsi il pasto o se usufruire dei pasti della Rsa e di accedere ai servizi della parrucchiera e della pedicure.
Previsto anche un servizio alberghiero di lavanderia e edilizia dei monolocali e delle zone comuni.  “Lo scopo principale – si legge nel progetto della Fondazione – era quello di dare alla residenza per anziani una maggiore focalizzazione verso la centralità della persona e far evolvere la struttura da luogo di assistenza all’ospite, a luogo dove ci si prende cura della persona nelle sue componenti fisiche affettive ed emozionali”.
Il Comune di Ostiglia è intervenuto nel finanziamento dell’opera con una cifra di 20 mila euro, una somma che era rimasta scoperta dal finanziamento del Gal (altri 3 mila saranno a carico della fondazione stessa), proprio a fronte di un progetto concreto di utilità sociale per l’intera comunità.

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