Otto infortuni mortali nel 2025 nel Mantovano

Nel Mantovano da gennaio ad oggi i morti sul lavoro sono stati 3, sono 8 se si calcolano anche quelli in itinere. L’anno scorso al 30 di novembre erano stati 5. 
La Lombardia, sempre maglia nera per numero di vittime sul lavoro: sono 128 in 10 mesi calcolando gli infortuni sul lavoro e quelli in itinere, ma da gennaio ad ottobre i decessi calano del -17,4% rispetto al 2024.
A dirlo è un’indagine realizzata dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente di Vega Engineering sulla base dei dati Inail.
Il maggior numero di decessi totali è stato registrato in provincia di Milano (36). Seguono: Brescia (21), Bergamo (20), Cremona (13), Mantova (8 tre mortali sul lavoro e 5 in itinere) , Como e Pavia (6), Lecco e Monza Brianza (5), Varese e Lodi (3), Sondrio (2).
“Se gli infortuni mortali sul lavoro in Lombardia sono 43, per quanto riguarda il territorio di Ats Val Padana sono 8 – spiega Alberto Righi, responsabile servizio Responsabile PSAL (Prevenzione sicurezza ambienti di lavoro) di Ats Val Padana – 3 nel Mantovano di cui 2 in agricoltura e uno in edilizia e 5 in provincia di Cremona”.
“Guardando i dati regionali – commenta Righi – ad oggi dei 43 infortuni mortali di cui 14 (33%) sono cadute dall’alto, 4 (9%) sono cadute gravi e 15, vale a dire il 35% da contatto con oggetti o macchinari. Dati ancora preoccupanti ma in calo, nello stesso periodo dello scorso anno, infatti, il totale era 54. La maglia nera nei settori è rappresentato dall’edilizia con 14 infortuni mortali, 7 in agricoltura, 5 metalmeccanica e 5 mezzi di trasporto, mentre 12 sono classificati come altre tipologie”. “Se guardiamo la fascia di età – conclude Righi – abbiamo avuto da gennaio ad oggi, 18 morti tra i 56 e i 65 anni e 13 morti tra i 41 e i 55 anni, vale a dire che tra i 41 e i 65 anni sono 31 su 43 le persone che hanno perso la vita”.

“La regione è ancora in zona bianca, con un’incidenza di mortalità sotto la media nazionale – dice la ricerca dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente di Vega Engineering – con Cremona è unica provincia in zona rossa, con un’incidenza di mortalità che risulta più che doppia rispetto alla media del Paese; seguono Brescia e Lecco in zona arancione. Mantova si piazza in zona gialla, mentre Milano, pur essendo prima in regione per vittime totali e maglia nera anche per decessi in occasione di lavoro, rimane in zona bianca. Rispetto allo scorso anno, in Lombardia si registra, anche a fine ottobre, un significativo decremento delle morti sul lavoro, pari al 17,4% rispetto al 2024, vale a dire 27 infortuni mortali in meno.

Per individuare le aree più fragili d’Italia e della regione sul fronte della sicurezza sul lavoro, l’Osservatorio elabora una mappatura del rischio rispetto all’incidenza di mortalità.
La zona bianca, in cui si trova la Lombardia, è quella che raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro più bassa a livello nazionale. A fine ottobre 2025, dunque, il rischio di infortunio mortale in Lombardia (19 morti per milione di occupati) risulta essere molto al di sotto della media nazionale pari a 27,5.
Per quanto riguarda le incidenze, in Lombardia solo Cremona, come il mese precedente, è in zona rossa, con un indice pari a 63,6; Brescia (28,8) e Lecco (27,8) si trovano in zona arancione, mentre Mantova (27,3) e Bergamo (24,1) rientrano in zona gialla. Infine, in zona bianca troviamo Lodi (20,1), Como (19,0), Milano (15,0), Sondrio (13,7), Monza Brianza (12,4), Varese (5,1) e Pavia (4,2).

Alla fine di ottobre 2025 le denunce di infortunio totali aumentano lievemente rispetto al 2024, passando da 91.414 a 91.719.
È sempre la provincia di Milano a far registrare il maggior numero di denunce totali di infortunio (30.500),seguita da: Brescia (13.198), Bergamo (10.509), Varese (8.240), Monza Brianza (6.410), Como (4.481), Mantova (4.016), Pavia (3.926), Cremona (3.702), Lecco (2.900), Lodi (2.012) e Sondrio (1.825).

La Lombardia resta la regione con il numero più alto di vittime, sia totali che in occasione di lavoro.