Palazzi: “1500 nuovi posti di lavoro entro il 2024 ma serve che queste persone vengano a vivere a Mantova”

MANTOVA – Almeno quindici cantieri che partiranno tra maggio e giugno grazie alle risorse ottenute dal Pnrr attraverso i bandi vinti, gli insediamenti delle aziende a Valdaro che porteranno già nel corso dell’anno 300-400 nuovi posti di lavoro per arrivare a 1500 entro il 2024 con quelli delle imprese recentemente insediatesi, e tante iniziative per il rilancio del centro storico. E’ la Mantova del 2023 delineata dal sindaco Mattia Palazzi quando mancano ormai poche ore all’inizio del nuovo anno. Ma con il primo cittadino tocchiamo tanti temi per capire proprio qual’è il quadro della città e quali saranno le sfide più importanti che questa dovrà affrontare.

Vedi il video servizio con riassunte tutte le tematiche principali inerenti la città toccate dal sindaco Mattia Palazzi che al termine fa il suo augurio ai mantovani per il nuovo anno. 

Dal 2015 il Comune di Mantova ha portato a casa circa 200 milioni di euro in bandi o finanziamenti di Enti superiori per tante opere che hanno cambiato o stanno cambiando il volto della città. Ce n’è qualcuna che secondo lei è più emblematica, che riassume meglio la sua idea di città?

E’ difficile sceglierne una perchè sono opere straordinariamente rilevanti per la viabilità, penso ai sottopassi attesi da sempre che abbiamo ottenuto con Rfi e che partiranno da fine 2023 a Porta Cerese e a Gambarara, però ci sono opere che in qualche modo ridefiniscono l’utilizzo e la funzione della città, lo stesso parco del Te che inaugureremo a settembre 2023, finanziato per intero dal Ministero dei Beni Culturali, sarà un nuovo parco urbano per tutti, per la vita della città, per i turisti e per tutti i mantovani. E poi gli interventi sulle scuole, quella nuova che stiamo realizzando a Fiera Catena e quella che realizzeremo dal 2023 a Borgochiesanuova. Sono scuole moderne, europee, in cui sarà molto bello studiare, e nelle quali i bambini e i ragazzi potranno avere molti stimoli in più per divertirsi imparando. Sono davvero tanti gli interventi che stiamo facendo, faccio un pò fatica a dirne uno perchè stiamo lavorando in questi anni proprio per dare un senso e una funzione a ogni intervento collegandolo all’idea di città: dalle ciclabili alle aree verdi, agli spazi culturali, ai grandi interventi sulla rigenerazione urbana dei quartieri. Quel che è importante è che noi non avremmo mai potuto fare tutti questi interventi se non fossimo riusciti ad ottenere così tante risorse che Mantova non ha mai visto. Risorse arrivate dagli accordi con i governi, o dai bandi. Per me è stato più facile in sette anni e mezzo chiudere accordi con tutti i premier di governo che non con Regione Lombardia. Questo non è normale, non è giusto, avremmo tutti bisogno di una Regione più vicina ai Comuni, alle città, perchè la Regione deve essere il primo partner per lo sviluppo e la crescita delle città. Comunque queste opere si stanno facendo e senza toccare il bilancio dei mantovani.

A proposito di Regione, a febbraio ci saranno le elezioni regionali. Sanità e trasporti sono i due grandi temi che la Regione gestisce e sono le due grandi criticità del territorio mantovano. Cosa chiede al prossimo governatore su questi due fronti e cosa chiede più in generale per Mantova?

Serve una Regione che aiuti le città a costruire piani di sviluppo. La Regione ha possibilità di investimenti importanti e c’è bisogno che questi investimenti li faccia e li concordi con le città. Cosa chiedo a Regione Lombardia? Sinceramente chiedo di far funzionare la sanità territoriale, di smetterla di tagliare e ridare i posti letto pubblici che sono stati tagliati, di far funzionare i treni regionali perchè è veramente inaccettabile l’indecenza con la quale Trenord continua a gestire i nostri treni utilizzati da migliaia di pendolari, di erogare i soldi perchè vengano sistemate dall’Aler le migliaia di case sfitte che da anni sono senza manutenzione mentre abbiamo le liste di attesa di famiglie che ne hanno diritto e che attendono una casa che non arriva. Anche a Mantova sono più di cento gli appartamenti sfitti da molto tempo e non è accettabile. Chiedo quindi di far funzionare ciò che direttamente è gestito da Regione Lombardia e di avere una Regione meno centralista, meno autoreferenziale e più vicina alle città e al loro sviluppo.

Torniamo alle progettualità del Comune. Immagino che tra le scelte più importanti che esulano dalle opere pubbliche ci sia quella che ha reso tutti gli asili nido comunali gratuiti. Una scelta dietro alla quale ci sta una precisa idea di Welfare che tiene in considerazione anche quel cosiddetto ceto medio che fino a qualche anno fa sembrava esente da difficoltà economiche e che oggi invece ha bisogno di aiuto. Che modello di Welfare si rende necessario nella Mantova del 2023? 

Noi stiamo portando tantissimi posti di lavoro, da qui al 2024 solo a Valdaro saranno 1500  quelli che abbiamo già grazie alle imprese che si sono insediate (Rossetto e ampliamento Paganella) e quelli che arriveranno grazie alle nuove realtà che si stanno insediando. Noi abbiamo bisogno però che queste persone vengano a vivere a Mantova e qui c’è un problema perchè Mantova ha un mercato immobiliare della casa, sia dell’affitto che della vendita, con poche tipologie, scarso, spesso non adeguato ai bisogni delle nuove generazioni, delle giovani coppie. Dicevo che è un problema perchè rischiamo ogni volta di portare lavoro a persone che poi le tasse le pagano negli altri comuni dove vanno a vivere. Però noi siamo la città che dà i servizi in quanto tutti i servizi maggiori sono qui e quindi noi rischiamo di avere una città con tanti servizi, perchè vuole essere sempre più solidale e inclusiva, ma con una base fiscale sempre più ristretta. Questi servizi invece si mantengono con le tasse di chi produce reddito e vive nella città. Spero quindi che il mercato immobiliare faccia uno scatto, che si muova in maniera molto più veloce per offrire abitazioni, in affitto o in proprietà, a chi verrà a lavorare qui e a chi ne avrà bisogno. Mi arrabbio molto quando sento di amici e non solo, perchè i casi sono davvero tanti, che vengono a lavorare a Mantova ma poi vanno a vivere da un’altra parte perchè qui non hanno trovato, o per il costo o per la tipologia, la soluzione abitativa che cercavano.
La misura dei nidi corrisponde anche a questo, è l’idea che attraverso questo provvedimento la città sia attrattiva ma è anche la consapevolezza che non è più come una volta, perchè da più di un decennio il ceto medio si è impoverito, e se guardiamo i dati reddituali delle famiglie a cui da quattro anni stiamo dando gratis i nidi comunali, vediamo che non si tratta di ricchi, sono redditi da lavoro. Gente però che magari ha una casa di proprietà di 60-70 metri quadri in Valletta Paiolo o in Valletta Valsecchi e così doveva pagare la retta piena. Noi stiamo lasciando in tasca a queste famiglie fino a 4.700 euro all’anno e in più facciamo una politica per aiutare le donne. E’ inaccettabile infatti che nel 2022 una donna debba scegliere se fare solo la mamma, perchè magari diventa difficile riuscire a far fronte alle spese per il nido, o poter lavorare. E’ una misura corretta inoltre anche dal punto di vista pedagogico per la socialità dei bambini e noi vogliamo ampliare i posti nei nidi comunali perchè siano di più le famiglie che possono accedere a questa misura.

Veniamo al tema della sicurezza e anche a quello della percezione della sicurezza. Lei pochi mesi fa è intervenuto attivando un presidio della Polizia Locale in piazza Martiri. Che risultati ha dato? Sempre tenendo ben presente che a garantire la sicurezza nelle città dovrebbero essere innanzitutto le forze dell’ordine, il Comune cosa può fare ancora per evitare un clima di violenza come quello che si stava diffondendo l’estate scorsa?

Si è un presidio che ci sarà ancora per tutte queste festività, è uno sforzo grande e ringrazio la Polizia Locale perchè so bene che stiamo anche sopperendo a una mancanza di organico di altre forze dell’ordine. Ho deciso di farlo perchè quella è una delle due-tre zone della nostra città che sono malfrequentate. Trovo inaccettabile che ci siano spazi pubblici della nostra città nei quali le persone hanno timore ad andarci perchè qualcuno le disturba, anche se il disturbare significa semplicemente una persona ubriaca che da fastidio. Tutti noi dobbiamo essere messi nelle condizioni di vivere la città pienamente in ogni suo spazio. Il segnale è stato questo, è logico che non basta e infatti ho già chiesto a Tea Rete Luce un potenziamento delle luci sul Lungorio e in Piazza Martiri che credo che già a marzo sarà pronto e poi ci sarà un potenziamento delle telecamere: sono già operative in città 685 telecamere di videosorveglianza e 29 telecamere di lettura targhe. Altre 9 dovrebbero essere installate a inizio 2023, sono già state finanziate.

Parliamo di un tema tornato alla ribalta in questi giorni ma ormai di vecchia data: i commercianti lamentano una città con poca gente in giro ma la gente, turisti compresi, spesso lamentano un commercio che non tiene conto delle esigenze di chi viene a Mantova. Come se ne esce?

Questo sarà l’anno in cui dovremo mettere in campo iniziative straordinarie sul centro storico, dal punto di vista delle animazioni culturali. Stiamo lavorando a un programma che possa partire dal primo trimestre del 2023 con eventi ogni settimana, grandi e piccoli che si aggiungono ai tanti che già ci sono. Vogliamo che ogni fine settimana ci sia un motivo per venire in centro storico a Mantova. Io spero e chiedo che i commercianti possano definire in quelle giornate anche orari diversi di aperture dei negozi, bisogna imparare a sperimentare e a cambiare perchè non serve a nulla guardare agli anni ’80, lamentarsi e dire com’era bello una volta. Il mondo è cambiato, tutti ormai comprano attraverso un telefonino e se noi vogliamo che le persone vengano in centro dobbiamo dare loro tanti motivi. La bellezza del nostro centro storico è un motivo ma non è sufficiente per chi tutti i giorni vive qui. Dobbiamo dare tanti motivi in più, noi ci metteremo il nostro, c’è bisogno però che anche la parte privata sia disponibile a rischiare e a cambiare qualcosa perchè solo così ritengo che possiamo fare un passo avanti.