PEGOGNAGA – La tragica fine di Aleksej Navalny oppositore di Putin ha colpito profondamente larga parte dei pegognaghesi, anche in forza del fatto che negli anni Trenta del secolo scorso durante le purghe staliniane il fuoriuscito pegognaghese, Bruno Rossi, perseguitato dal regime fascista perché fervente comunista, indicato ad Odessa come oppositore di Stalin, dopo un processo farsa e dura prigione fu fatto fucilare. Per avere notizie la sorella Nora s’era rivolta al capo del Cominform Palmiro Togliatti, senza mai avere avuto risposta. Nora rimase comunque di fede comunista. Ora il capogruppo della maggioranza pegognaghese in consiglio comunale Stefano Schivi ha fatto protocollare in favore di Navalnj la seguente petizione indirizzata a sindaco e assise comunale
«Premesso che l’attivista russo Aleksej Navalny è recentemente morto in circostanze ancora da chiarire nella colonia carceraria artica IK-3 dove stava scontando una pena di oltre trent’anni e dove era stato trasferito alla fine del 2023; considerato che Navalny si è laureato in Legge nel 1998 e nel 2010 ha vinto una borsa di studio a Yale; è arrivato alla notorietà in Russia nel 2006 con un blog col quale documentava la corruzione di alti funzionari, politici e uomini d’affari del suo Paese, già all’epoca guidato da Vladimir Putin; nel 2011 e 2012 è stato tra i protagonisti di proteste contro i risultati delle elezioni legislative e presidenziali con la rielezione di Putin; nel 2013 si era candidato sindaco di Mosca arrivando secondo nei suffragi contro il candidato in carica appoggiato da Putin; nel 2015 la sua formazione politica Partito del Progresso è stata dichiarata illegale e nel 2018 si è candidato alle presidenziali, ma dichiarato ineleggibile per una precedente condanna; nel corso degli anni attivisti ed esponenti politici dell’opposizione al governo di Putin sono morti per avvelenamento in circostanze sospette mai chiarite dalle autorità russe; nl 2020 lo stesso Navalny è stato vittima di avvelenamento e salvato grazie a ricovero provvidenziale a Berlino; ritornato in Russia nel gennaio 2021 è stato arrestato appena atterrato a Mosca, tra le proteste di migliaia di sostenitori scesi in piazza; nell’ottobre 2021 gli è stato conferito il Premio Sakharov per la libertà di pensiero; ritenuto che libertà ed espressione di pensiero sono fondamento della vita democratica; che vada fermamente condannata la repressione operata dal regime di Putin; si chiede e si impegna l’Amministrazione Comunale “Ad intitolare un luogo o uno spazio pubblico alla memoria di Aleksej Navalny, quale esempio di forza morale e determinazione nell’affrontare la coercizione perpetrata con ogni mezzo della sua libertà personale e del movimento da lui rappresentato; coinvolgendo nel percorso, qualora lo volessero, anche il CCRR (consiglio comunale Ragazzi e Ragazze) di Pegognaga” ».
Riccardo Lonardi