PEGOGNAGA – La scuola primaria modulare di piazza Vittorio Veneto a Pegognaga, secondo quanto rileva una interpellanza del gruppo di minoranza consiliare RiAttiviamo Pego, torna a creare preoccupazioni.
«A seguito di numerose segnalazioni – scrivono i quattro consiglieri di centrosinistra -, pervenute da cittadini e genitori in merito ad uno scarso stato manutentivo degli ambienti della Scuola Primaria, noi di Riattiviamo Pego abbiamo inoltrato interpellanza che speriamo sia subito presa in esame». Si ripresenta insomma il vecchio problema delle infiltrazioni. Il quale in verità risale all’estate del 2012, ossia a quando in ragione della messa fuori uso degli storici edifici scolastici di via Roma dal sisma nel maggio di quell’anno, l’amministrazione di centrosinistra dell’epoca si preoccupò di evitare che la primaria, in attesa di poter disporre di altri locali, perdesse utili giorni di lezione. Perciò, grazie al finanziamento di Regione Lombardia, Pegognaga poté acquisire un edificio modulare, che collocato e montato in appena 45 giorni sul plateatico di piazza Vittorio Veneto, permise di poter iniziare con regolarità le lezioni. Ovvio che, data la rapidità di esecuzione lavori, nel tempo sia emersa qualche imperfezione. Va altresì aggiunto che la garanzia di perfetta efficienza era stata dichiarata per un lasso d’uso di tre anni. Dal 2012 al 2021 ne sono invece trascorsi il triplo. Comprensibile quindi che ricompaiono vecchie problematiche. Giustificata é tuttavia la preoccupazione della minoranza circa la possibile «scarsa salubrità degli ambienti relativamente alle tinteggiature e all’usura connessa all’uso continuo della struttura». Proseguono i firmatari Fulvio Renusi, Edoardo Bottoni, Viola Messori e Teresa Morbio «Chiediamo che vengano dettagliatamente chiarite le problematiche che causano preoccupazioni a noi e a tutti i cittadini, con particolare riguardo a genitori e personale scolastico (dirigente, insegnanti e ATA). L’amministrazione inoltre definisca e indichi le tempistiche d’intervento e quantifichi i fondi che intende stanziare a garanzia di sicurezza e salubrità del plesso scolastico, dato che la struttura dovrà essere utilizzata almeno per altri 2-3 anni (in vista cioè del possibile recupero degli edifici di via Roma, n.d.r.)».
Riccardo Lonardi