Per la rassegna “Ebraismo al sesto giorno” incontro con Marco Grusovin

MANTOVA – Nuovo appuntamento venerdì 22 novembre per il ciclo di conferenze “Ebraismo al sesto giorno”, organizzato dall’associazione “Man Tovà – La città della manna buona”, con il patrocinio del Comune di Mantova e i contributi della Fondazione “Giuseppe Franchetti” e della Fondazione Comunità Mantovana onlus.
L’appuntamento, gratuito e aperto a tutti è alle 21, nell’aula Magna del liceo “Isabella d’Este”, in via Giulio Romano 13, con “Ebraismo e modernità: le sfide dell’integrazione e dell’emancipazione” che vedrà come relatore Marco Grusovin. L’appuntamento, come sempre, è gratuito e aperto a tutti.
“La modernità può essere letta come il tempo di una ‘eclissi della tradizione’ – spiegano gli organizzatori –, quasi come che il lume della scienza e della razionalità avesse messo in ombra quello della religione e della tradizione. Questo non vuol dire affatto che la religione sia scomparsa, ma che essa (da un certo punto della storia in poi) abbia dovuto condividere uno spazio con valori e linguaggi che le sono apparentemente lontani o addirittura estranei”. L’incontro, dunque, costituirà l’occasione per un’analisi attenta di come le esigenze della modernità abbiano suscitato nel tempo, nelle comunità ebraiche, uno straordinario dibattito interno e un ripensamento del ruolo e delle forme stesse della religiosità.

CHI E’ MARCO GRUSOVIN
Marco Grusovin, docente di Storia della filosofia all’Istituto Superiore di Scienze Religiose e di Dinamiche Religiose presso il corso di laurea in Relazioni pubbliche dell’Università di Udine, parlerà di una serie di protagonisti, tra i nomi più importanti dell’ebraismo moderno e contemporaneo. “Nomi spesso sconosciuti ai più, ma paragonabili per il loro contributo di pensiero a quelli dei filosofi più noti: da Moses Mendelssohn (il nonno del compositore Felix) a Elia Benamozegh, per non citare che due giganti”.