MANTOVA – “Da più di due settimane dicevamo di fermare le attività non essenziali” dice il segretario generale di Cisl Asse del Po Dino Perboni, commentando l’ultimo decreto governativo annunciato ieri sera dal premier Conte. “Oggi, grazie alla pressione e alla determinazione del sindaco Confederale e di tutti i lavoratori finalmente hanno prevalso la vita e la salute rispetto alla sola economia”.
“Abbiamo continuato – prosegue Perboni – a ripetere alle istituzioni nazionali, regionali e territoriali e alle associazioni ai vari livelli che era necessario fermarsi, che per tutelare il lavoro di coloro che sono in prima linea a garantire salute, sicurezza e alimenti alle persone, era necessario uno stop alle produzioni non indispensabili. Adesso, ancora con più determinazione, dobbiamo difendere le condizioni del personale impegnato nelle attività che non si fermeranno quali gli ospedali, le case di riposo, le aziende alimentari, le industrie chimiche, le banche, le poste, superfici commerciali, le imprese di pulizia, i trasporti. In tutte queste realtà i sistemi di protezione, controlli sanitari e sicurezza sono e devono essere le priorità, e per questo che non solo intensificheremo il nostro impegno, ma chiediamo che Prefettura, Ats, ITL e Sindaci siano al nostro fianco per far rispettare le condizioni di sicurezza in questi luoghi di lavoro. Questo impegno lo chiediamo anche alle associazioni datoriali, perché lo stop di oggi e la salvaguardia della vita e della salute sono necessarie per ripartire domani, con ancor più determinazione e con la convinzione che ci viene dall’insegnamento di questi drammatici giorni: la imprescindibile necessità di un efficace sistema sanitario universale di qualità, garantito a tutte e tutti. Un bene essenziale che non solo il sindacato confederale continuerà a difendere, ma un bene comune per tutte le persone”.