OSTIGLIA – 19 comuni dell’Oltrepò mantovano hanno scritto una lettera per chiedere al Governo di rivedere le restrizioni che costringono molte famiglie a restare separate da parenti stretti, spesso genitori e figli, perché risiedono in regioni diverse, distanti solo pochi chilometri visto che la maggiorparte sono comuni di confine tra Emilia Romagna e Veneto.
“Da sempre le nostre famiglie – si legge nella lettera pubblicata sulla pagina ufficiale del comune di Ostiglia dal sindaco Primavori – sono composte da persone con origini nelle tre regioni, ancora oggi i nostri affetti più cari sono divisi sui territori di confine di queste 3 regioni, insomma per noi questi confini sono più sulla carta che nella realtà della vita quotidiana.
Solitamente,ogni giorno, in questi territori – prosegue al lettera – c’è un flusso di mobilità tra le persone molto alto per i più svariati motivi a partire da quelli economici, di istruzione e sanitari.
E se gli spostamenti per motivi di lavoro sono proseguiti, quelli per andare a visitare i congiunti, sono interrotti da più di 2 mesi.Dal 4 maggio sono ammesse le visite ai congiunti nella stessa regione, magari facendo 300 km, ma non quelli tra regioni diverse percorrendo, in questi territori di confine solo pochi chilometri. Da qui la richiesta.
“Siamo a chiedervi di poter individuare le forme che riterrete più giuste e opportune per garantire questo diritto il prima possibile anche alla nostra gente di confine. Noi – si legge nella lettera – ci permettiamo di proporre due possibili soluzioni: l’applicazione del criterio delle Province confinanti oppure la promozione di accordi tra regioni confinanti, ma siamo pronti a seguire e ad applicare ogni soluzione che individuerete”.
Una soluzione conclude la lettera, non solo per i comuni mantovani, ma nella stessa situazione ci sono sicuramente decine di comuni in tutta Italia e quindi migliaia di cittadini che vivono la stessa situazione.
