MILANO – Regione Lombardia stanzia 3.8 milioni di euro per incrementare il fondo regionale per le agevolazioni finanziarie alle imprese suinicole. Lo prevede una delibera approvata dalla Giunta su proposta dell’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste Alessandro Beduschi.
“Questo provvedimento – commenta l’assessore Beduschi – si somma al pacchetto di misure destinate nell’ultimo anno agli allevamenti di suini lombardi, che devono sostenere costi elevati per ostacolare la diffusione della Peste suina africana. Il provvedimento facilita l’accesso ai finanziamenti per il credito di funzionamento, con la regia di Finlombarda”.
“Sappiamo – prosegue l’assessore Beduschi – che la lotta contro questa malattia subdola e contagiosa per i suini è difficile, tanto che in questo momento la PSA interessa ben 14 Paesi europei e che anche in contesti come quello della Cina, con risorse finanziarie certamente superiori alle nostre, dal 2018 la malattia è un problema irrisolto”. “Servono ora più che mai – conclude Beduschi – attenzione e comportamenti corretti negli allevamenti e contemporaneamente potenziamento delle attività di contenimento dei cinghiali e di rimozione delle carcasse infette, per cui servirà attivare il massimo sforzo”.
Chi può richiedere gli aiuti
L’aiuto previsto dal fondo potrà essere richiesto da tutti gli allevamenti suinicoli attivi sul territorio regionale e consiste in un contributo in conto interessi, determinato sull’importo del finanziamento ammesso all’agevolazione fino a un massimo di 4000 basis point per anno e comunque non superiore al tasso applicato dall’istituto proponente. Con importo del finanziamento ammissibile compreso tra 50.000 e 200.000 euro, durata non inferiore ai 24 mesi e non superiore ai 60 mesi.
Lo strumento finanziario deliberato si somma agli altri provvedimenti messi in campo da Regione Lombardia a sostegno delle aziende nell’ultimo anno a contrasto della Psa, come i 7 milioni di euro per rafforzare la biosicurezza negli allevamenti e le 3 ordinanze presidenziali per semplificare l’abbattimento dei cinghiali, che hanno raggiunto i 46 mila esemplai dal 2021 con un trend in crescita.