Piena Po, controlli antisciacalli nelle zone evacuate. Potenziati i servizi di soccorso. Super lavoro dei Consorzi di Bonifica

MANTOVA – Sono complessivamente 73 le persone evacuate nel territorio mantovano a cui si aggiungono due attività commerciali a causa della piena del Po e del repentino innalzamento dei suoi affluenti. A comunicarlo è la Prefettura dopo l’aggiornamento della situazione nel tardo pomeriggio durante il quale è stato disposta l’intensificazione dei servizi di controllo del territorio da parte delle Forze di Polizia per scoraggiare lo stazionamento di curiosi sugli argini e per prevenire fenomeni di sciacallaggio nelle zone evacuate.
L’ Areu,il Servizio di Emergenza Urgenza, ha comunicato il potenziamento dei servizi di pronto intervento con mezzi aggiuntivi nelle zone di Quistello e Viadana, in concomitanza alla chiusura dei ponti.
Permangono attivi, sino a cessate esigenze, le attività di vigilanza arginale e l’operatività sulle 24 ore della Sala Operativa Unica presso questa Prefettura.
Intanto sono giornate di super lavoro per i Consorzi di Bonifica.
Il Consorzio Territori del Mincio, con la sua presidente Elide Stancari, ha reso noto che sia il Mincio che l’Oglio hanno raggiunto il livello critico che presuppone la chiusura delle chiaviche di scarico degli impianti di sollevamento consortili di Borgoforte e di Cesole e, di conseguenza, la forzata interruzione del funzionamento delle idrovore. A causa di questo, si alzerà il livello dei canali di scolo e potrebbero verificarsi disagi per gli immobili (fabbricati e terreni) prospicienti gli stessi corsi d’acqua.
Per quanto riguarda l’impianto idrovoro di Cesole, il Consorzio nella giornata di oggi ha installato una pompa d’emergenza sull’argine maestro che manterrà scolmato il bacino di scarico e permetterà funzionamenti intermittenti dell’impianto idrovoro al fine di ritardare l’innalzamento dei canali. La pompa d’emergenza funzionerà però solo nelle ore diurne (dalle 8 alle 20) in quanto la tubazione di mandata attraversa la sede stradale impedendo il passaggio delle auto. Passaggio che sarà invece ripristinato nelle ore notturne per permettere il monitoraggio arginale da parte di Aipo.
Non appena il livello dei fiumi si abbasserà al di sotto del livello critico, le chiaviche verranno riaperte e riprenderà a pieno regime il funzionamento degli impianti.
Il Consorzio Terre dei Gonzaga in Destra Po è al lavoro praticamente ininterrottamente con venti persone. Dieci a Moglia di Sermide dove l’acqua oggi è cresciuta di 6 centimetri l’ora bloccando il cantiere della nuova controchiavica. “I canali continuano a riempirsi – ha spiegato la presidente Ada Giorgi – e siamo al lavoro per abbassare le paratoie della vecchia controchiavica”. Altri operai del Consorzio sono al lavoro alla Botte Villoresi, punto molto delicato a causa della concomitanza di Secchia alto e rigurgito del Po, e alla Chiavica Vallazza.
“Oggi-conclude la presidente Giorgi – siamo stati chiamati anche a chiudere un fontanazzo che si era aperto a Torricella di Motteggiana”.