Pioppicoltura, il futuro passa da sviluppo economico e sostenibilità ambientale

MANTOVA – Mantenimento del territorio, capacità di sviluppo economico e assorbimento di gas fossili dall’atmosfera. Sono questi i tre caposaldi sui quali si basa, e si baserà sempre di più, il settore della pioppicoltura, analizzato nel corso del convegno “La pioppicoltura oggi, tra sostegni pubblici e rinaturazione”, che si è tenuto nella sede di Confagricoltura Mantova.
“Il settore è fondamentale per il nostro territorio— ha detto il presidente di Confagricoltura Mantova, Alberto Cortesi —e rappresenta un’opportunità sotto tanti punti di vista. Sotto quello ambientale in primis, ma anche e soprattutto sotto quello economico, dal momento che la filiera è ben radicata ormai da moltissimi anni”.
Concetto ribadito anche da Massimiliano Giansanti, presidente nazionale di Confagricoltura, intervenuto in collegamento Zoom: “Oggi la filiera italiana del pioppo—ha detto—è riconosciuta come di assoluta eccellenza, a livello europeo e non solo. La materia prima italiana infatti è la migliore al mondo, e come Confagricoltura abbiamo sempre portato avanti grandi battaglie, per un settore vitale per la Pianura Padana. La pioppicoltura genera reddito e sviluppo, e deve dunque essere sempre più preservata”.
E per farlo occorre anche opporsi a progetti come quello della rinaturazione del bacino del Po: “Abbiamo fin da subito detto no— ha affermato l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessandro Beduschi — dato che eravamo di fronte a un processo incomprensibile di ritorno alla natura, basato su enunciati ideologici privi di alcun fondamento concreto. La pioppicoltura è un nostro fiore all’occhiello, facciamola tornare sovrana”.
Il convegno ha visto anche la partecipazione di Enrico Allasia (presidente Fnp risorse boschive di Confagricoltura), Francesco Brignone (Dg Agricoltura Regione Lombardia), Gianluca Zanichelli (direttore Aipo), Giuseppe Nervo (Crea), Nicoletta Azzi (Federlegno), Marco Bussone (presidente Pefc Italia) e Pietro Oieni (direttore ufficio Difor III sviluppo filiere forestali del Masaf).

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