Pm10, a Mantova 62 giorni di superi nel 2023. Quarta città più inquinata in Italia

MANTOVA – Ancora un record negativo per Mantova sul fronte della qualità dell’aria. A dirlo è il rapporto “Mal’Aria di città 2024” di Legambiente, redatto nell’ambito della Clean Cities Campaign, secondo il quale il capoluogo virgiliano risulta quarto in Italia nel 2023 per numero di superi degli attuali limiti normativi per gli sforamenti di PM10 (35 giorni all’anno con una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi/metro cubo).
In testa alla classifica c’è Frosinone con 70 giorni di sforamento, il doppio rispetto ai valori ammessi, seguita da Torino con 66, Treviso 63 e Mantova dove nella centralina di via Ariosto per 62 giorni sono stati superati i limiti. Stesso risultato anche a Padova e a Venezia.

Per quanto riguarda il Pm10 c’è un secondo parametro che misura l’esposizione della popolazione nel lungo periodo, calcolando la concentrazione media annua di tutte le centraline comunali, il cui limite è fissato dalla legge italiana a 40 µg/mc. Come gli anni precedenti, nessuna città ha superato i limiti previsti dalla normativa. Tuttavia, vi sono numerose città che presentano valori elevati, tra cui: Padova, Verona e Vicenza (32 µg/mc); Cremona e Venezia (31 µg/mc); Brescia, Cagliari, Mantova, Rovigo, Torino e Treviso (30 µg/mc).
Tuttavia, la situazione cambia totalmente se si considerano i nuovi limiti previsti dalla
revisione della direttiva, che fissano la soglia a partire dal 2030 in 20 µg/m. Ad oggi, oltre
69 città (corrispondenti a oltre il 70% del campione) mostrano valori superiori a quelli
previsti.
Praticamente Se il 2030 fosse già qui, il 69% delle città risulterebbe fuorilegge per il PM10, con le situazioni più critiche a Padova, Verona e Vicenza con 32 µg/mc, seguite da Cremona e Venezia (31 µg/mc), e infine da Brescia, Cagliari, Mantova, Rovigo, Torino e Treviso (30 µg/mc).

La situazione di Mantova è invece migliore (se confrontato con le altre città), ma comunque critica per quanto riguarda il particolato pm 2,5 che è tra i più dannosi per la salute umana: a causa delle sue dimensioni inferiori a 2,5 micrometri, esso è in grado di penetrare in profondità nei polmoni. Secondo le stime dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, nel 2021
in Europa sono state registrate circa 253 mila morti premature a causa del PM2.5 e l’Italia detiene, nella triste classifica, il secondo posto, con 46.800 morti. Per questo motivo è
fondamentale tenere sotto osservazione il PM2.5, che nell’ambito di questa indagine è stato
misurato in 141 centraline distribuite in 87 città. La nota positiva è che il limite normativo
attuale di 25 µg/mc è stato rispettato da tutte le città e Mantova non rientra nemmeno tra le città che sfiorano tale limite.

Nella tabella sottostante si vede qual’è la situazione degli inquinanti nelle città lombarde e quale sarebbe la riduzione della concentrazione necessaria per ognuno di questi. Praticamente Mantova dovrebbe diminuire la concentrazione di Pm10 del 32%, del Pm2,5 del 40% e del NO2 del 6%.

Per consultare il report completo di Legambiente: Report_Malaria-2024

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