PEGOGNAGA – «Il disagio sociale – afferma Antonio Lui vicesindaco di Pegognaga con delega alle problematiche socio-sanitarie – è in preoccupante progressione, di certo in conseguenza di concause che vanno dalla pandemia, allo scoppio dei conflitti bellici, al lievitare dei costi energetici e delle materie prime che sta trascinando anche quelli dei manufatti e dei prodotti alimentari, moltiplicando le difficoltà degli enti locali, che si debbono occupare non solo delle fasce fragili della popolazione come anziani e infanzia, ma ora anche di famiglie che hanno perso occupazione e non sono più in grado di pagare l’affitto di casa».
In Consiglio comunale è infatti emerso il problema delle politiche abitative, che a parere di Lui non può essere risolto dai singoli Comuni, bensì deve essere affrontato a livello di ambito territoriale con la progettualità strategica di cui è dotata quell’istituzione super partes che è Socialis. «Capita – prosegue Lui – che in un Comune del distretto ci sia la disponibilità di qualche appartamento, di cui un altro Comune, essendone privo, necessiti per risolvere almeno temporaneamente per risolvere il problema di una famiglia disoccupata e senza abitazione. Socialis può studiarne in modo ottimale il problema, anche perché si tratta di una istituzione nella quale prioritario è risolvere le problematiche a prescindere dalla tendenza politica del Comune che le propone». Prosegue «In Socialis si sta affrontando il problema a livello di ambito. Fatto l’inventario degli appartamenti e la graduatoria dei nuclei famigliari con diritto d’accesso, la disponibilità abitativa s’è subito esaurita benché ci siano ancora appartamenti liberi. Con le nuove normative abitative è insorto un altro problema: a Pegognaga abbiamo appartamenti di 45 mq, non più consentiti dalla legge come nel passato. Inoltre s’aggiungono problemi di sicurezza degli impianti gas ed elettrici. Sui quali stiamo investendo. Tramite Socialis abbiamo ottenuto un finanziamento per disporre di un’abitazione per un periodo molto breve per evitare ad una famiglia di vivere sotto i ponti. E’ fondamentale fare sinergia tra i sei Comuni del distretto con preciso riferimento a Socialis».
Riccardo Lonardi