Polizia locale, serve una rete mantovana. Il tema è stata lanciato nell’incontro promosso dall’Agency C.N.S. di Levata

Il tavolo dei relatori (da sx Mambrini, Bellotto e Novellini)

CURTATONE –  «La polizia locale ha potere di raccogliere informazioni, può interagire con le altre forze dell’ordine, ma spesso non avviene e questo è un errore. Ci vorrebbe un utilizzo consapevole delle informazioni ottenute ed un coordinamento sull’attività operativa che vada oltre il rapporto umano e di conoscenza tra i comandanti. Inoltre, almeno alcuni agenti di polizia locale devono avere accesso alle banche dati», queste le parole del presidente di Anps (Associazione Nazionale della Polizia di Stato), commissario Roberto Mambrini, mercoledì all’incontro promosso dall’Agency C.N.S. di Levata di Corrado Novelli  che ha visto la presenza anche di amministratori locali e comandanti di polizie locali del territorio.

Le polizie locali mantovane, infatti,  non dispongono di un coordinamento a livello istituzionale, né di strumenti di interconnessione come una rete radio comune e proprio questo è stato l’argomento su cui si è concentrato il meeting cui hanno preso parte anche amministratori comunali e comandanti del territorio. Una necessità, quella di formare una rete di polizia locale, che nasce dalla consapevolezza che gli agenti di oggi «non sono più i vigili urbani di una volta: per questo è necessaria una sinergia tra comandanti e sindaci, come anche una formazione qualificata», ha proseguito l’ispettore Daniele Bellotto di Anps.

Un tema di rilievo anche per il sindaco di Curtatone Carlo Bottani che ha promesso di portare il tema anche all’attenzione dei colleghi mantovani, «ritengo che, a livello provinciale, debba nascere un coordinamento tra le polizie locali», ha concluso il primo cittadino.