MANTOVA – Rischia di essere amaro il raccolto del pomodoro da destinare a pelati, polpe, passate, concentrato e sughi, partito nei giorni scorsi nel Mantovano – che insieme alla provincia di Cremona rappresenta circa il 70% della superficie in Lombardia (8.000 ettari) – e che quest’anno dovrà fare i conti con l’effetto del maltempo.
Fra nubifragi, alluvioni e trombe d’aria – spiega Coldiretti Lombardia – quest’anno l’avvio dell’annata è stato particolarmente difficile, con le piantine che in alcuni casi sono state trapiantate in campo con un ritardo di oltre un mese.
Il risultato – afferma la Coldiretti – è un atteso calo della produzione: se sui primi trapianti si teme una contrazione più marcata, soprattutto laddove si sono verificati episodi localizzati di grandine, la speranza è di poter in parte recuperare sulle varietà più tardive, per arrivare a una riduzione finale tra il 15% e il 20% rispetto alla media. Sembra tuttavia scontato che anche le produzioni tardive avranno rese in campo inferiori rispetto alle medie stagionali standard. Si tratta, naturalmente, delle prime previsioni da confermare a raccolta avvenuta, anche alla luce dell’andamento meteo delle prossime settimane.
“Dove la grandine ha colpito – riferisce Guido Cecchin, imprenditore agricolo e contoterzista di Marcaria – le rese sono alquanto problematiche, con crolli anche del 70-80 per cento. Inoltre, l’eccesso di pioggia di maggio e giugno in alcuni casi ha scatenato batteriosi come la peronospora e, quindi, accanto ad un problema di scarsa quantità dovremo fronteggiare anche risvolti qualitativi negativi”.
Il maltempo, ribadisce Massimo Sbalchiero, produttore di Piubega, “ha provocato notevoli disastri, con cali delle produzioni intorno al 50-60 per cento e anche oltre sui pomodori precoci e medi”.
Non si sbilancia Fabio Perini, presidente di Coldiretti Castellucchio e produttore di pomodoro. “Per i primi 15-20 giorni di raccolta temo che si partirà con rese bassissime, mentre dovremmo andare decisamente meglio sui trapianti medi e su quelli tardivi, nella speranza di recuperare in parte sulle spese”.
Resta il nodo del prezzo. Quest’anno non è stato siglato un accordo interprofessionale per il Nord Italia e ogni realtà industriale, informa Coldiretti Mantova, si muoverà in autonomia. L’anno scorso venne fissato il prezzo a 150 euro alla tonnellata, con una griglia sui gradi brix piuttosto rigida. Quest’anno sembra che alcune industrie abbiano proposto prezzi anche inferiori, intorno a 130-140 euro alla tonnellata, nonostante le previsioni di un’offerta limitata proprio a causa del maltempo.
I numeri in Italia. Il comparto del pomodoro in Italia – ricorda Coldiretti – mette in moto una filiera di eccellenza del Made in Italy che coinvolge circa 7mila imprese agricole, oltre 100 imprese di trasformazione e occupa 10.000 addetti.