Pomodoro, iniziati i primi trapianti con le incognite meteo e prezzi: trattative in alto mare

MANTOVA – È ancora stallo nella trattativa del pomodoro, a pochi giorni dall’avvio dei trapianti in campo delle piantine, con un parziale ritardo per le varietà precoci e con il rischio, a fine campagna, di comprimere il periodo di raccolta. Il quadro è di assoluta incertezza, informa Coldiretti Mantova, almeno sul fronte dei prezzi, con pochi spiragli all’orizzonte, dopo che la trattativa fra industria di trasformazione e organizzazioni di produttori si è arenata senza volontà di aggiornamenti o accordi all’orizzonte.

“Lo scorso anno si raggiunse un’intesa sul prezzo a maggio inoltrato, dopo l’alluvione che colpì l’Emilia-Romagna, per il pericolo di una carenza di materia prima”, riassume Antonio Paganini, produttore di pomodoro con una superficie di circa 370 ettari in conduzione propria e per conto terzi e consigliere di Asimpo.

Quest’anno le posizioni divergono, con un’offerta degli industriali di 125 euro a tonnellata su base 100, che quindi potrebbero essere inferiori qualora i parametri qualitativi non fossero pienamente in linea, contro la richiesta della conferma del prezzo dell’anno scorso di 150 euro da parte del sistema agricolo.

“Per ora la situazione è di muro contro muro e così, anche quest’anno, gli agricoltori finiranno per trapiantare senza la certezza di un prezzo e con costi di produzione che dovrebbero assestarsi intorno ai 135 euro alla tonnellata”, calcola Paganini.

Resta il nodo del meteo. “Siamo indietro con le concimazioni e la preparazione del terreno, ma lentamente si inizierà, proprio in questi giorni, a trapiantare, sperando in qualche giornata di sole per asciugare i terreni – commenta Guido Cecchin, imprenditore agricolo di Ospitaletto -. I costi di produzione, rispetto all’anno scorso, sono mediamente aumentati, a partire dalle spese per i mezzi tecnici”.

Anche le assicurazioni sono una voce di costo non indifferente per il settore, con gli operatori chiamati a investire per proteggere le colture in campo da rischi meteorologici sempre più pressanti. Per non parlare di un altro aspetto che colpisce tutto il comparto agricolo: la difficoltà di reperire manodopera per i trapianti, che potrebbero dunque subire un rallentamento legato alla carenza di uomini in campo in questa fase.

Al via anche la campagna del pomodoro biologico, una nicchia che negli ultimi anni ha regalato delle soddisfazioni, grazie ai contributi dello Sviluppo rurale, a buone rese in campo in caso di utilizzo di varietà resistenti alle malattie e a un prezzo contrattato che lo scorso anno è stato di circa 30 euro alla tonnellata superiore al pomodoro convenzionale. “Partiamo domani con i primi trapianti – annuncia Massimo Sbalchiero, agricoltore di Piubega -. Abbiamo pianificato tre tranche di semina per scaglionare la campagna e i raccolti, anche se alla fine l’ultima parola sui trapianti la dirà, come sempre, il meteo”.

Mantova, con oltre 3.600 ettari coltivati, rappresenta la prima provincia della Lombardia nella semina di pomodoro, pari a circa il 58% della superficie regionale, secondo le elaborazioni di Coldiretti Mantova. Quest’anno, in particolare, a causa delle piogge che hanno frenato le semine della barbabietola e del prezzo del mais in contrazione, c’è una forte spinta ad investire nel pomodoro.

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