ACQUANEGRA – Subito i ristori, per dare respiro al territorio: è questa la richiesta del Pd di Acquanegra, che si fa portavoce del malcontento della comunità locale, provata dalla chiusura del ponte tra Acquanegra e Calvatone.
“La chiusura – dicono i dem acquanegresi – sta mettendo a dura prova le comunità locali, le imprese e i lavoratori. Non si tratta solo di percorrere decine di chilometri in più ogni giorno, ma di una vera e propria frattura che spezza il legame tra due territori, creando difficoltà economiche e sociali che richiedono un intervento urgente da parte delle istituzioni”.
“Per chi vive e lavora tra i due Comuni, il ponte rappresentava un collegamento essenziale. La sua chiusura ha allungato i tempi di percorrenza e incrementato i costi, incidendo pesantemente sulle attività commerciali e artigianali. Secondo i dati emersi dall’audizione della Commissione Attività Produttive in Regione Lombardia, molte aziende della zona hanno subito una riduzione del fatturato fino al 50%, mentre i lavoratori devono affrontare una routine sempre più faticosa e dispendiosa”.
La gravissima situazione è stata denunciata dai consiglieri regionali del Partito Democratico, Marco Carra e Matteo Piloni, che hanno raccolto le istanze di enti locali, associazioni di categoria e cittadini. Marco Carra ha sottolineato la necessità di un intervento concreto:
“I dati emersi sono preoccupanti e testimoniano la sofferenza del mondo dell’impresa in questi territori. È indispensabile adottare misure concrete per aiutare le imprese artigiane e commerciali, riprendendo in mano la vicinanza ai territori e superando politiche finora poco attente alle reali necessità del nostro territorio.”
Anche il Comitato “Ridateci il ponte”, rappresentato da Alvaro Busi, ha evidenziato la drammaticità della situazione, sottolineando come la chiusura del ponte sia ormai vissuta come una calamità per la popolazione locale. “Con oltre 2.000 firme raccolte, la richiesta di aiuto non può restare inascoltata”.
Con il ponte provvisorio previsto non prima del 2027, la situazione rischia di protrarsi per anni, aggravando ulteriormente le difficoltà già esistenti. Per questo motivo, il Circolo PD di Acquanegra sul Chiese chiede “alle istituzioni regionali e nazionali di intervenire tempestivamente con misure di ristoro per imprese e lavoratori. La chiusura di un ponte non rappresenta solo un disagio logistico, ma un’interruzione del flusso economico e sociale tra due territori interconnessi. Senza un sostegno adeguato, molte attività rischiano di non sopravvivere, con conseguenze gravi sull’intero tessuto locale”.