“Nel 2019 il governo aveva stanziato 300 milioni di euro per i ponti sul Po ma ne servono almeno il doppio ed è necessario nominare un commissario unico per i progetti e i finanziamenti per il loro recupero visto che risalgono tutti agli anni ’60 e ’70”.
A dirlo il deputato mantovano del M5S Alberto Zolezzi in occasione ieri dell’audizione in Commissione Ambiente sulla situazione dei ponti sul Grande fiume alla quale sono stati invitati a intervenire in streaming i diversi soggetti istituzionali direttamente interessati al tema ma anche i Comitati che in questi ultimi anni si sono battuti per la realizzazione di nuovi manufatti.
Tra questi il Comitato Vogliamo il Ponte di San Benedetto Po che riguardo l’ipotesi del commissario dichiara: “per quanto riguarda la nostra situazione a questo punto è una figura che non serve più, sarebbe stato utile in passato quando i tempi per la realizzazione del nuovo ponte continuavano a dilatarsi”.
All’audizione ha partecipato anche il sindaco di Viadana Nicola Cavatorta relativamente alla situazione del ponte di Viadana Boretto per la quale dichiara: “non è tra le più drammatiche. Importanti lavori di ristrutturazione alle fondazioni erano stati effettuati negli anni scorsi (da notare che ora il tratto Mantovano è di competenza di Anas), grazie alla collaborazione tra le province di Mantova e di Reggio Emilia, al momento non vi sono problemi viabilistici né strutturali ma è chiaro che parliamo di ponti realizzati negli anni 60 in calcestruzzo. Si sa che questo materiale ha vita breve e sicuramente fra qualche anno cesserà la propria vita utile. La settimana scorsa ho avuto modo di fare il punto della situazione con l’ingegner Covino della Provincia di Mantova, egli aveva seguito i lavori insieme al suo collega della parte Reggiana. Sono stato rassicurato sulla validità della struttura ma mi è stato anche riferito che se potessimo accedere il prima possibile a un finanziamento che va da un minimo di 3 a un massimo di 5 milioni di euro, si potrebbe proseguire con la sistemazione ai Giunti, alla pavimentazione con impermeabilizzazione e nuova soletta, nuove barriere metalliche e guard rail anche in un’ottica di collaborazione tra Anas e provincia. Ciò non toglie che il quadro vada analizzato nel complesso, ci sono ponti molto più vecchi e molto più ammalorati. Le situazioni dei singoli Ponti sono comunque interconnesse tra loro, proprio come è successo con la chiusura del ponte di Casalmaggiore avvenuta qualche anno fa. Tutto il traffico leggero e pesante si era riversato su Viadana, superando anche di oltre 20.000 i transiti giornalieri. Questo in futuro va assolutamente evitato ed è chiaro che la strada da percorrere sia quella di prevedere nei prossimi anni la realizzazione di un nuovo manufatto”.