Premio “Allevatore dell’anno” ai fratelli Bini di Acquanegra

MONTICHIARI – Mantova di nuovo sul podio grazie alla sua zootecnia alla FAZI di Montichiari, insieme a Modena e Torino. Arrivano dalla terra di Virgilio (e non solo) i vincitori della 14ª edizione del Premio “Allevatore dell’anno”, organizzato dalla rivista Informatore Zootecnico (Edagricole) e consegnato oggi alla FAZI di Montichiari, in corso fino a domani al Centro Fiera e capitale per l’intero weekend della zootecnia e dell’agricoltura italiana con nove padiglioni occupati e 47.000 metri quadrati interamente occupati.
Sono storie di innovazione, tradizione, ma soprattutto di professionalità e di passione, che spesso costituisce la forza di costruire progetti concreti per il futuro e garantire un ricambio generazionale che in agricoltura non è sempre scontato.
Tre, in particolare, i premi “Allevatore dell’anno” consegnati alla FAZI di Montichiari. Nella categoria “Bovine da latte/pianura” il riconoscimento è andato ai fratelli Nicola, Filippo e Andrea Bini, conduttori della Cascina Bini ad Acquanegra sul Chiese (Mantova). Un allevamento con 200 bovine in lattazione e una organizzazione aziendale che la giuria del premio ha definito “super razionale”, grazie all’impiego di un timetable Excel che governa orari e mansioni e ad un bilancio aziendale che viene verificato ogni tre mesi, così da controllare i conti economici.
Particolarmente significativi, inoltre, gli investimenti in tecnologia: quattro robot di mungitura Merlin; robot spingiforaggio; zootecnia di precisione con rilevamento non solo della produzione di ogni singola bovina ma anche di attività, calori, zoppie, tempi di riposo, abbeverate, che sono poi interpretati da un software. E poi ventilazione automatizzata e software di gestione aziendale.
Il premio è stato consegnato dal direttore del Centro Fiera di Montichiari, Ezio Zorzi e dal direttore generale di Anafibj, Martino Cassandro. A celebrare il trionfo, i genitori di Nicola, Filippo e Andrea Bini e la grande famiglia di Coldiretti Mantova, con il presidente Fabio Mantovani, il direttore Erminia Comencini e il presidente di Coldiretti Canneto sull’Oglio, Claudio Grazioli.
La zootecnia della provincia di Mantova, fra le più dinamiche e innovative nel panorama nazionale, aggiunge un’altra medaglia al palmares che in più di un’occasione ha visto premiati i propri allevatori. Fra questi, Paolo Benedusi (2018), Francesco Arnoldi (2019), Leonardo Barozzi e Sergio Visini (2021), la famiglia Freretti (2022), Roberto Chizzoni (2023).
Gli altri premi consegnati.
Per la categoria “Bovine da latte/montagna” hanno vinto Ester ed Elena Bedini della società agricola Bedini Ivo e Gelindo, di Prignano sulla Secchia (Modena).
Premiate da Luca Borsari, presidente di Coldiretti Modena, Gaetano Cappelli del Consorzio del Parmigiano Reggiano e Mauro Donda, direttore generale dell’Associazione italiana allevatori, Ester ed Elena Bedini – che lavorano in azienda insieme alla mamma – si sono distinte per l’alto livello di benessere animale e per la qualità del latte, nonostante la stalla si trovi in un territorio meno facile rispetto a quello di pianura.
L’azienda, colpita da un incendio nel 2018 che aveva compromesso parte delle strutture, ha saputo risollevarsi e ha scommesso sul rilancio dell’impresa, scommettendo su alcuni pilastri che hanno rilanciato e rafforzato l’attività: benessere animale, asciutta selettiva, longevità delle bovine e presidio del territorio tramite la foraggicoltura e i pascoli (uno per le bovine in asciutta e l’altro per quelle in lattazione). Il latte prodotto in azienda è destinato alla produzione di Parmigiano Reggiano.
Per la categoria “Bovini da carne” palma d’oro all’azienda agricola di Silvano Pecchio di Carignano (Torino), condotta insieme alla moglie Daniela Lisa e al figlio Alessandro, giovane di 17 anni, ma già molto impegnato nell’attività quotidiana dell’allevamento che conta 500 capi di diverse razze bovine, fra le quali Piemontese castrato, Piemontese maschio, Piemontese femmina, Limousine maschio, Blonde d’Aquitaine maschio e femmina, incrocio Charolaise x Aubrac, Aubrac puro.
La scelta di differenziare sul piano della biodiversità e di elevare i parametri di benessere animale anche attraverso una nuova struttura in grado di ospitare 250 capi nel massimo confort e con sistemi di ventilazione e strumenti automatizzati per garantire la massima pulizia è stata vincente.
Componente del consiglio di amministrazione di Asprocarne Piemonte, Silvano Pecchio è stato premiato dal presidente dell’associazione dei produttori di bovini da carne, Franco Martini, e da Roberto Nocentini, presidente dell’Associazione italiana allevatori.