Mantova, con 4 infortuni mortali sul lavoro nei primi otto mesi del 2024, risulta al 51° posto nella triste classifica delle morti sul lavoro. A dirlo è l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente di Vega Engineering che ha elaborato i dati ufficiali INAIL considerando solo gli infortuni mortali accaduti in occasione di lavoro, con esclusione quindi di quelli in itinere da gennaio ad agosto di quest’anno.
I dati sono stati diffusi in occasione della 74° Giornata Nazionale per le Vittime del Lavoro celebrata da Anmil che si celebra oggi, 13 ottobre 2024.
La provincia virgiliana risulta avere il 22,0 di indice in incidenza con 4 casi totali su 181.482 occupati.
La classifica elenca le province in ordine di incidenza degli infortuni mortali, rispetto al valore di incidenza media nazionale, cioè il numero di infortuni mortali ogni milione di occupati.
Diversi i colori delle celle che indicano la gravità della situazione:
rosse incidenza > 1,25 Im
arancione incidenza tra 1 e 1,25 Im
gialla incidenza tra 0,75 e 1 Im
bianca incidenza < 0,75 Im
(Im) – incidenza media nazionale: numero di infortuni mortali per ogni milione di occupati
In Lombardia in zona rossa troviamo Pavia (6°) e Brescia (15°). Mantova è la 3° provincia nella regione. Tra le province confinanti, poco sotto ci sono Verona (56°) Reggio Emilia (58°) Cremona (62°).
La classifica completa su infortuni sul lavoro Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering
Iniziative sono previste in tutta Italia, la manifestazione principale si terrà a Roma nella Sala Giulio Cesare in Campidoglio. “Nonostante la grave recrudescenza del fenomeno infortunistico che grava sul Paese, ad oggi la sicurezza nei luoghi di lavoro non riceve la giusta considerazione, che dovrebbe invece rappresentare una priorità – dichiara il Presidente Nazionale ANMIL Emidio Deandri – e questa manifestazione sarà l’occasione per sensibilizzare sul tema le forze politiche, stimolando riflessioni e assunzioni di un impegno concreto per il futuro, al fine di arginare morti e infortuni sul lavoro e malattie professionali”.
È tempo di concentrare poi l’attenzione sulla tutela delle vittime del lavoro che viene regolata da una normativa che risale al 1965 e che per questo deve essere assolutamente rivista, per evitare che rimangano indietro intere famiglie che si ritrovano ad affrontare disabilità, dolore e difficoltà economiche all’indomani di un infortunio o per una malattia professionale.
“Vogliamo che i numeri dell’INAIL siano davvero un utile strumento di lettura del fenomeno – conclude il Presidente dell’ANMIL – e ci parlino chiaramente di quali sono le vie da intraprendere per mirare ad un’azione in cui si combinino con efficacia: consapevolezza, prevenzione e controlli, ma soprattutto responsabilità condivise e partecipazione di tutti alla sicurezza in azienda e sui luoghi di lavoro”.