MANTOVA – Per i periti incaricati dal tribunale è possibile ricompattare i lotti di materiale stoccato in origine nel piazzale dello stabilimento Pro-Gest e successivamente smembrati e spostati in altro luogo in ottemperanza alla normativa amministrativa vigente; questo per poter rispondere al primo questito dell’indagine in corso e arrivare così ad un accertamento esautivo circa la loro reale natura e qualità. A deciderlo questa mattina, a scioglimento della riserva presa una setimana fa, il giudice per le indagini preliminari Matteo Grimaldi. I consulenti del gip hanno infatti proposto alcuni progetti per arrivare ugualmente a stabilire se le 120mila tonnellate di balle di carta depositate, fino al sequestro della scorsa primavera, nell’impianto di via Poggio Reale fossero composte prettamente da materia prima secondaria, come sostenuto dalla società Villa Lagarina Spa, oppure da cartaccie e quindi rifiuti, come invece ritenuto dalla procura di via Poma.
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