Peste suina, capi abbattuti a Solarolo. Cortesi: “Misura precauzionale e necessaria”

MANTOVA – “Il depopolamento dell’allevamento di Solarolo di Goito è un’azione necessaria per scongiurare il diffondersi, all’interno della nostra provincia, del virus della Peste Suina Africana. Non vi è, è bene ricordarlo, nessun focolaio, dal momento che i test effettuati hanno fortunatamente dato esito negativo e tutti i principi di biosicurezza in allevamento sono stati rispettati appieno, ma non possiamo sottrarci al principio della massima precauzione. Ne va della sopravvivenza del settore suinicolo».

Queste le parole del presidente di Confagricoltura Mantova, Alberto Cortesi, in merito al carico di suinetti giunto in terra mantovana da un allevamento pavese nel quale è poi stata riscontrata una positività alla Peste suina africana (Psa): “I test a campione effettuati mercoledì – prosegue Cortesi – hanno finora scongiurato la più grave delle ipotesi, vale a dire la presenza di suini positivi all’interno di un allevamento mantovano. Questo non cambia nulla in ogni caso, la soglia di attenzione deve essere mantenuta altissima, e le misure di biosicurezza rafforzate e potenziate il più possibile”.
La provincia di Mantova, con circa 1,1 milioni di suini, è la seconda in Lombardia per numero di capi allevati, alle spalle della sola Brescia. In Lombardia in totale i suini presenti sono circa 4,5 milioni: «Questi dati fanno capire il valore della filiera, e quanto questo possa essere messo a rischio dal diffondersi della Psa. Dobbiamo fare di tutto per tenerla lontana dai nostri allevamenti. Ricordiamo ancora una volta che il virus della Psa non è pericoloso per l’uomo”.

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