“Quali sacrifici dovranno sopportare i nostri territori?”, Pellizzer contro il nuovo depuratore del Garda

MANTOVA – “Ancora una volta il Mincio deve salvare tutti?“, così esordisce il presidente del Parco del Mincio Maurizio Pellizzer nella lettera che ha inviato ai 70 sottoscrittori del Contratto di Fiume Mincio per invitarli a prendere posizione, accanto al Parco, per la difesa del Mincio dalla paventata “terza via” che individuerebbe il fiume Mincio come destinatario degli scarichi del nuovo depuratore del Garda.

“Il depuratore di Peschiera del Garda da 40 anni scarica nel fiume Mincio le acque delle sponde del bacino lacustre gardesano con le conseguenze che ne derivano – evidenzia Pellizzer -. Non sono bastate le accese discussioni sul tema? Non è bastato l’impegno del Parco del Mincio, unitamente a Regione Lombardia ed a tutti gli enti, pubblici e privati, a promuovere il Contratto di fiume Mincio volto a mettere in atto azioni per migliorare la qualità delle acque del bacino fluviale? Adesso assistiamo a questa ipotesi di ‘terza via’ e spero vivamente che di fronte a questa malaugurata ipotesi si faccia sentire la voce di tutti coloro ai quali sta a cuore questo tema, sotto il profilo sia ambientale che produttivo. Spero anche vivamente – prosegue – che non prevalga un interesse politico/partitico, che farebbe sì che l’economia del sistema turistico del Garda prevalesse sulla qualità delle acque del Mincio“.

A sostegno della sa tesi Pellizer ricorda anche come il Mincio sia un fiume protetto da un Parco Regionale Lombardo, e come sia un fiume che dà vita allo scrigno di biodiversità delle Valli del Mincio, zona umida di importanza internazionale che già paga da tempo un prezzo alto. “Le oasi di natura sono un bene comune non della sola comunità mantovana e l’obiettivo di preservarle deve essere condiviso”, prosegue Pellizzer che si rivolge poi ai promotori della “terza via”: “Come pensano che possano così essere rispettati gli obiettivi di qualità previsti per il Fiume Mincio dal Contratto di fiume? Quali ulteriori sacrifici dovranno sopportare i nostri territori? Adesso basta”.

Rigettata dal Parco, dunque l’ipotesi di “terza via” rappresentata dal Mincio e riprende la Comunità del Garda, del quale il Parco è socio di svolgere un ruolo ambiguo nei confronti dei territori che la comunità rappresenta: “Recentemente hanno voluto attivare il contratto di lago senza però nemmeno coinvolgere il Parco del Mincio mentre, nel principio della sussidiarietà fra enti che trattano gli stessi temi, era invece da noi stata invitata a partecipare alla stesura del Contratto di fiume Mincio e alla sua sottoscrizione, ma non abbiamo ricevuto nessuna risposta. Mi auguro però che possa farsi carico di questi interessi ambientali”. Da lì l’appello di Pellizzer ai sottoscrittori del Contratto di Fiume Mincio (Consorzi di Bonifica, Associazioni Agricole, Comuni rivieraschi e del bacino del Mincio, tutte le associazioni) ai quali chiede di fare fronte comune perché venga respinta con fermezza l’ipotesi di un raddoppio dei depuratori gardesani sversanti nel Mincio.
“Auspico, in qualità di Presidente del Parco del Mincio – conclude Pellizzer – di poter essere promotore di un sistema di monitoraggio continuo della qualità delle acque che escono dal depuratore di Peschiera del Garda”.