Qualità della vita 2024, provincia di Mantova in caduta libera. Per Affari e Lavoro giù di 17 posizioni

MANTOVA – C’è anche la provincia di Mantova tra quelle che rispetto al 2023 nella 26° inchiesta di ItaliaOggi-Ital Communications hanno perso almeno 10 posizioni: Aosta, Siena, Mantova, Rimini, Belluno, Macerata, Pesaro-Urbino, Savona e Isernia. In particolare Mantova ne ha perso 11 di posizioni piazzandosi al 31° posto in classifica con un punteggio di 714. (Milano che è prima in classifica ha 1000 punti).
Male tutti gli indicatori presi in esame per stabilire il punteggio tra cui spiccano affari e lavoro -17 (calcolata su una media tra tasso di occupazione e disoccupazione, imprese registrate e cessate) seguiti da salute e popolazione -9 e sicurezza -5. Unico punto con il segno + l’indicatore legato all’istruzione con un timido +1.
Mantova si distacca anche da tutte e province confinanti: Cremona poco sopra si piazza al 25° posto salendo però di 11 posizioni, Modena scende di 4 ma è al 17°, Brescia è al 12° stabile, Parma è al 10° posto, mentre Verona con un balzo in avanti di +9 entra addirittura in top ten e passando dal 16° al posto.

I DATI DELL’INCHIESTA IN GENERALE
Nell’inchiesta in generale si vedono città fare progressi significativi e altri retrocedere, se si guarda alle province che sono salite di più di 10 posizioni ci sono Ravenna, Trieste, Cremona, Gorizia, Ferrara, Pisa, Novara, Fermo, Pescara e Bari. Un disegno che non definisce una chiara direttrice – spiegano da Italia Oggi – ma sembra piuttosto rappresentare qualcosa di simile a una macchia di Leopardo. Piuttosto statiche quasi tutte le province del Mezzogiorno, sia nei confronti dei balzi verso l’alto che di quelli verso il basso. Al di là di questi movimenti la tendenza più importante rilevata dall’indagine di quest’anno è la conferma di qualcosa che si era già manifestato dopo la pandemia, cioè la progressione delle città metropolitane, soprattutto quelle del Centro-Nord, che evidentemente hanno saputo dimostrare una maggior resilienza rispetto ai centri di piccole dimensioni. Anche perché bisogna ricordare che il Pil è ormai prevalentemente prodotto dalla dimensione servizi delle grandi città. A consacrare questa tendenza c’è addirittura il primo posto del capoluogo meneghino, conquistato con un’ottima performance in otto dimensioni d’analisi su nove. Milano si colloca nelle ultime posizioni, infatti, solo per quanto riguarda la sicurezza, un problema che affligge in realtà tutte le metropoli. In tutte le altre dimensioni è nelle posizioni di vertice.

L’INDAGINE
L’indagine di ItaliaOggi / Ital Communications è stata realizzata in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma, sulla base di 92 indicatori, suddivisi in nove macro-categorie: “Affari e lavoro”, “Ambiente”, “Istruzione”, “Popolazione”, “Reati e sicurezza”, “Reddito e ricchezza”, “Salute”, “Sicurezza sociale” e “Turismo e cultura”. Alla provincia con il posizionamento migliore vengono assegnati mille punti, mentre zero a quella peggiore. Le 107 province, a seconda del loro punteggio, vengono poi divise in quattro gruppi: “Buona”, “Accettabile”, “Discreta”, “Insufficiente”.