OSTIGLIA – Mantova, e la Lombardia, hanno davvero bisogno che la centrale termoelettrica di Ostiglia raddoppi la propria capacità di produzione? A porre la domanda il Consigliere Regionale Andrea Fiasconaro (M5S) il quale, rivolgendosi all’Assessore all’Ambiente Raffaele Cattaneo chiede l’apertura nel merito di un tavolo di confronto regionale, che veda coinvolti gli enti locali.
“Vi sono, a nostro modo di vedere – dice Fiasconaro -, quattro rilevanti criticità inerenti al progetto di ampliamento della centrale di Ostiglia. La prima riguarda le esigenze energetiche del territorio, che da questo punto di vista risultano già ampiamente soddisfatte. Con il raddoppio della centrale di Ostiglia si arriverebbe a una produzione pari 4,402 Gigawatt, cioè il 3,86% della potenza di produzione energetica italiana, cinque volte il fabbisogno energetico del territorio. Il secondo aspetto riguarda l’inquinamento. Quando a gennaio 2021 interrogai l’Assessore nel merito, fu proprio lo stesso Cattaneo a evidenziare che l’inquinamento potesse rappresentare un grave elemento di criticità, al fine della realizzazione del progetto. Questo sulla base di quanto previsto dal PREAC (Piano Regionale Energia Ambiente e Clima). Piano che prevede l’impegno di Regione Lombardia nel raggiungere gli obiettivi prefissati per quanto riguarda la riduzione delle emissioni di gas climalteranti. La centrale di Ostiglia, infatti, è ancora sprovvista di filtri SCR che potrebbero limitare le emissioni di ossidi di azoto. Nel 2109, ha prodotto 421 tonnellate di NOx. Sempre nel 2019 a Ostiglia si sono verificati 52 superamenti del PM10, eccedendo i valori prescritti dalla direttiva 2007/50, oltre a 165 superamenti di PM2.5 e ozono. Una situazione in contrasto con quanto previsto sia dalla normativa, sia dagli obiettivi regionali e che mette a rischio la salute dei cittadini e la tutela dell’ambiente. La terza riguarda le contingenze internazionali. In un momento storico come questo, in cui l’Italia cerca faticosamente l’indipendenza energetica, soprattutto dal gas, il cui costo è aumentato in modo considerevole, ha senso aumentarne le importazioni per raddoppiare la produzione della centrale di Ostiglia? Non sarebbe meglio promuovere la produzione di energia attraverso fonti rinnovabili? Infine, vi è l’ostracismo nei confronti del progetto manifestato dai confinanti comuni veneti. Melara e Castelnovo Bariano hanno approvato mozioni di contrarietà nei confronti del progetto. In funzione di queste ragioni chiedo pubblicamente all’Assessore Cattaneo l’apertura di un Tavolo Regionale all’interno del quale il progetto relativo alla centrale di Ostiglia sia rivisto e siano trovate le soluzioni più opportune e maggiormente in linea con il territorio, passando dal coinvolgimento dei rappresentati degli enti locali”.