MANTOVA – “Quando si parla di infrastrutture servirebbe serietà, non annunci a effetto”. Comincia così la replica del deputato mantovano della Lega Andrea Dara all’appello formulato due giorni fa dal sindaco di Mantova Mattia Palazzi sul tema dei fondi per il raddoppio nel tratto Piadena-Codogno.
“L’ennesimo SOS del sindaco Palazzi, sul raddoppio Piadena–Codogno ignora un dato semplice – prosegue Dara -: le opere richieste da lui, dai sindaci del territorio e dalla Provincia valgono oltre 7 miliardi e mezzo. Solo le grandi opere costano 6,6 miliardi – raddoppio Mantova–Verona, Ti-Bre, autostrada Cremona–Mantova, raddoppio Piadena–Codogno, ferrovia Mantova–Peschiera – a cui si aggiungono altri 900 milioni per interventi territoriali: nuovo ponte Ostiglia–Revere, variante Goito, manutenzione strade e ponti, bretelle varie, manutenzione Tribunale, caserme dei Vigili del Fuoco e richieste dei sindaci. Da soli, questi numeri rappresentano quasi mezza manovra nazionale, che quest’anno vale 18 miliardi”.
“E c’è un dato ancora più evidente: in Italia ci sono 110 province. Se ognuna avanzasse richieste di pari livello, servirebbero oltre 700 miliardi, cioè quasi 40 manovre finanziarie. Con numeri simili non si è credibili: presentare tutto come “prioritario” non avvicina le soluzioni, le allontana”.
“Il primo lotto del raddoppio è finanziato, i lavori sono in corso e finiranno entro fine 2026. Sul secondo lotto serve serietà: non vale 1 miliardo, come sostiene Palazzi, ma ben 1,3 miliardi. E permettetemi un rilievo: leggendo le sue dichiarazioni sembra quasi che il problema sia nato oggi. Ben svegliato. È da mesi che stiamo lavorando alla soluzione concreta lontano dai riflettori”.
“Proprio per questo la proposta realistica è dividere il secondo lotto in due tratte – Piadena–Cremona e Cremona–Codogno – programmando gli investimenti su più anni. La progettazione sarà pronta a fine 2026 e l’iter autorizzativo a fine 2027; perciò è già oggi possibile chiedere le prime risorse per il tratto Piadena–Cremona, così da avviarlo nel 2028, e finanziare la seconda parte negli anni successivi. Non servono appelli al “fronte comune” ogni settimana: serve fissare le vere priorità del territorio. Da parte mia e della Lega il metodo è chiaro: concretezza, responsabilità e lavoro quotidiano. Il raddoppio si realizza così, non con dichiarazioni a effetto.”
















