MANTOVA – “Un’opera prioritaria e indispensabile”. Così è stato ribadito dal Presidente della Provincia Carlo Bottani in apertura della videoconferenza di oggi sul raddoppio della linea ferroviaria Mantova – Piadena.
Un incontro tecnico coordinato dal commissario Chiara De Gregorio che ha visto la presenza di amministratori e tecnici di tutti i Comuni che saranno toccati dall’opera e che ha cercato di rendere compatibili il progetto definitivo con le osservazioni degli enti locali e le prescrizioni della Sovrintendenza ribadite dal soprintendente Gabriele Barucca. Sono state presentate soluzioni alternative che adesso dovranno essere approfondite relative a tutta una serie di criticità e interferenze, a partire dai sottopassi e sovrappassi per eliminare gli attuali passaggi a livello.
L’incontro è stato giudicato nel complesso positivo anche se alcuni amministratori hanno evidenziato l’impressione che Rfi voglia scaricare sulla Regione problematiche relative al raddoppio che finiscono inevitabilmente per incrociarsi con quelle delle future autostrade Cremona-Mantova e Tibre. E qui balza subito agli occhi come alcuni sindaci ragionino come se le due autostrade fossero ormai cosa certa mentre altri, molto più prudentemente, vogliono partire da una situazione che vede sicuro il raddoppio ferroviario al contrario delle due autostrade.
Tre le criticità emerse, e già comunque evidenziate in confronti precedenti, quelle sul territorio di Marcaria, ribadite dal sindaco Carlo Alberto Malatesta: la prima relativa all’opera stradale in corrispondenza dell’incrocio per Mosio e l’altra riguardante il cavalcaferrovia all’altezza del cimitero di Marcaria.
Le richieste da parte di Curtatone, con Bottani presente nella doppia veste di presidente della Provincia e di sindaco, si concentrano sul sovrappasso a sud della rotatoria di Grazie che poi, con una curva, dovrebbe collegarsi a Strada Morante, un sottopasso ciclopedonale della ferrovia in via Dei Toscani e un collegamento stradale all’altezza del Gigante.
Bozzolo, rappresentato dal sindaco Giuseppe Torchio, lamenta il mancato inserimento nel progetto definitivo del terzo sovrappasso nell’area produttiva di confine Bozzolo-Tornata-Calvatone tra la provincia di Mantova e di Cremona. Altra criticità lementata l’inserimento in seconda priorità finanziaria del passaggio ciclopedonale per via Cremona dove si trova il polo commerciale e industriale. Sono poi state evidenziate altre osservazioni sul secondo sovrappasso di via Tezzoglio.
Anche Castellucchio, dove saranno soppressi cinque passaggi a livello e uno spostato, ha ribadito con il sindaco Romano Monicelli la necessità di alcune soluzioni viabilistiche a corredo dei sovrappassi e sottopassi previsti sul territorio e il Comune di Mantova, presente con gli assessori al territorio Andrea Murari, al bilancio Giovanni Buvoli e ai lavori pubblici Nicola Martinelli, è tornato a sottolineare la priorità della realizzazione del sovrappasso e della ciclabile bassa da Dosso del Corso al Cimitero degli Angeli.
A brevissimo ci saranno altri incontri tecnici anche perchè bisogna fare in fretta visto che la Conferenza di servizi, apertasi il 17 dicembre scorso, deve concludersi entro 90 giorni. E poi bisogna accellerare anche con i lavori visto che non bisogna andare oltre il 2026 se non si vogliono perdere i 165 milioni di euro concessi dall’Europa nell’ambito del Pnrr.
“L’incontro di oggi rappresenta un momento di confronto per tentare di risolvere i nodi infrastrutturali che interessano ogni singolo comune attraversato dal raddoppio – spiega il consigliere provinciale con delega alle grandi infrastrutture e alla pianificazione territoriale Francesco Aporti -. L’eliminazione dei passaggi a livello è un obiettivo di tutti per migliorare la sicurezza e la fluidità della circolazione stradale. Abbiamo visto da parte del commissario una disponibilità a prendere in considerazione le richieste dei Comuni. Dall’altra parte dobbiamo impegnarci come amministratori per trovare quelle soluzioni concrete che permettano di proseguire velocemente con la realizzazione del raddoppio nel rispetto del principio del contenimento dei costi. Il raddoppio ferroviario è infatti un obiettivo strategico e tutte le opere inerenti alle interferenze viabilistiche devono quindi essere concordate ma con spirito fattivo e risolutivo” conclude Aporti.