Raddoppio Piadena–Codogno senza fondi, Palazzi: “Serve un miliardo, uniamoci per chiedere le risorse”

MANTOVA – «Facciamo squadra per chiedere a Salvini le risorse per completare il raddoppio ferroviario».
Con queste parole il sindaco di Mantova Mattia Palazzi lancia un appello deciso e trasversale sul futuro della linea ferroviaria Mantova–Codogno, intervenendo sul tema del secondo tratto del raddoppio, quello tra Piadena e Codogno, ad oggi privo di copertura economica.
«Mi rivolgo a tutte le forze politiche e ai parlamentari e consiglieri regionali Mantovani e Cremonesi – dice Palazzi –. Dobbiamo da subito, mentre proseguono i lavori del raddoppio ferroviario Mantova-Piadena, chiedere al Ministro Salvini che vengano destinate le risorse per il secondo tratto: Piadena, Cremona, Codogno. Senza il secondo tratto non si possono ottenere tutti i miglioramenti di servizio che i pendolari attendono da decenni. Ad oggi, il secondo tratto, 50 km, non è coperto e servirà più di 1 miliardo di euro per realizzarlo e, naturalmente, altri anni tra iter autorizzativi e lavori. Per questo è fondamentale muoversi subito – ha sottolineato Palazzi –, prima che terminino i lavori in corso sul primo tratto, che saranno terminati entro il 2026. Non si deve perdere tempo. Il secondo tratto è fondamentale anche per ragionare sul modello di esercizio che potrà esserci. Con l’intera tratta in raddoppio sarà possibile avere treni che fanno tutte le fermate negli attuali Comuni, come sempre, ma anche alcune linee di treni al giorno con fermate nei soli Capoluoghi, che potrebbero far risparmiare oltre venti minuti di tempo di viaggio.
Inoltre, con il totale raddoppio sarà possibile anche verificare la possibilità di avere alcuni treni di alta velocità da e verso Milano. Per i nostri territori sarebbe fondamentale, per chi lavora e studia nel Capoluogo lombardo, ma anche per realizzare quella dimensione di area vasta attorno a Milano, ben collegata, che produrrebbe indubbi vantaggi anche economici per le nostre province e città. La politica deve saper guardare avanti, fare squadra e programmare».
Un invito all’unità, quello del sindaco, che non si limita all’ambito politico. Palazzi chiede infatti una mobilitazione più ampia: «Chiediamo subito al Ministro un incontro di tutte le rappresentanze – conclude-, coinvolgendo anche le Categorie economiche delle nostre province, da Camera di Commercio alle Confindustrie. Non possiamo lasciare a metà questo fondamentale obiettivo, lavoriamo tutti con una sola casacca, quella dei nostri territori da troppo tempo mal collegati e isolati dal Capoluogo di regione».

E il consigliere regionale Marco Carra Pd accoglie l’appello del sindaco di Mantova, Palazzi, a fare gioco di squadra e cercare di reperire le risorse per realizzare il secondo tratto del raddoppio ferroviario, Piadena- Codogno, sulla linea Mn-Milano

“Raccolgo l’appello di Palazzi, che condivido, per chiedere alla regione Lombardia di sollecitare il Governo, in particolare il Ministero delle Infrastrutture, a programmare fin da ora la seconda tratta del raddoppio ferroviario sulla linea Mantova-Milano che riguarda il collegamento Piadena-Codogno. E’ necessario raccogliere l’appello del Sindaco di Mantova ora che sono in corso i lavori del primo tratto Mantova-Bozzolo, per evitare di perdere tempo.
Nel frattempo non si dimentichi che si devono anche recuperare i 20 milioni mancanti, sui 50 necessari e di cui 30 sono stati reperiti, per realizzare le opere accessorie dei Comuni interessati dal primo tratto del raddoppio sulla Mantova-Bozzolo. Un impegno che riguarda tutti, anche la Regione a cui ho chiesto di trovare parte di questi soldi nel proprio bilancio.
Non esistono percorsi prioritari, ma paralleli, perché una volta terminati i lavori della tratta Mantova-Bozzolo, bisognerebbe partire subito con il cantiere per il tratto Piadena-Codogno.
Il gioco di squadra è fondamentale e ribadito su questo tema anche da Confartigianato nella recente assemblea provinciale, che io condivido, e che porterò avanti nel mio ruolo di consigliere regionale in Lombardia”.