Ragazzino migrante solo a Sabbioneta. Pasquali: “il Governo aiuti i Comuni”

SABBIONETA – “I Comuni non possono essere lasciati soli a gestire l’emergenza dell’arrivo dei minori non accompagnati sul nostro territorio” questo il commento amaro del sindaco di Sabbioneta Marco Pasquali, che si unisce al grido di allarme già lanciato nelle scorse settimane da tanti amministratori locali, da governatori di Regione e dalla Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci).

Il riferimento è all’assegnazione di un minore non accompagnato alle cure del Comune di Sabbioneta, avvenuta nei giorni di Ferragosto, quando la Prefettura di Mantova, per il tramite della Stazione locale dei Carabinieri, ha informato il Comune dell’imminente arrivo di un sedicenne proveniente dalla Costa d’Avorio.

Subito i servizi sociali del Comune si sono attivati, insieme alla Azienda Speciale Consortile Oglio Po, per dare adeguata accoglienza al ragazzo in arrivo dopo un viaggio che lo ha visto transitare anche per Milano, insieme a molti altri coetanei.

“Ci siamo attivati subito perché nessuno può sottrarsi dal fare la sua parte quando si è in emergenza. Il Comune di Sabbioneta lo ha fatto perché le politiche sociali di questa Amministrazione puntano a non lasciare indietro nessuno e lo ha fatto come tanti altri Comuni del nostro territorio” prosegue Pasquali “ma i Comuni non possono essere lasciati soli in queste situazioni”.

I problemi che Pasquali evidenzia sono relativi alla scarsità di strutture adeguate ad una vera presa in carico dei minori in arrivo e ad un loro futuro inserimento nella società nonchè la natura economica di questa modalità di accoglienza. Lo Stato, infatti, ristora i Comuni cui assegna d’ufficio i minori di 100 euro al giorno, quando invece la spesa per la gestione dei minori è superiore anche di molto.

“Il Comune di Sabbioneta ha dovuto far fronte a questo arrivo improvviso stanziando dal proprio bilancio quasi 7.000 euro per il solo 2023 (periodo agosto-dicembre). Lo Stato ristora al Comune 100 euro al giorno, mentre le strutture ne chiedono ai Comuni 145. In un anno, al netto del ristoro statale insufficiente, ogni minore che viene assegnato d’ufficio ai Comuni costa alla collettività del Comune stesso fino a 17.000 euro. È evidente che questo sistema non può essere preso a modello e che qualcosa vada rivisto” conclude il sindaco, auspicando novità normative da parte del Governo.