Muore al Poma dopo tre giorni di ricovero, si scatena l’ira dei parenti

MANTOVA – Un uomo di 43 anni residente in città è morto oggi pomeriggio all’ospedale Carlo Poma scatenando l’ira di numerosi parenti e amici. Circa un centinaio di persone si è radunato davanti al Pronto soccorso dell’ospedale per protestare contro i sanitari per poi entrare nell’area del triage per parlare con i medici. Una dottoressa ha provato a parlare con loro ma è stata presa a insulti, spaventatissimi i pazienti in attesa di farsi visitare.
Sul posto si sono recate immediatamente le forze dell’ordine, una pattuglia della Polizia e una dei Carabinieri e un’ora dopo la situazione era tornata alla normalità grazie anche all’intervento della guardia di sicurezza in servizio in Pronto soccorso che ha tentato di riportare la calma.
Qualche giorno fa il 43enne era stato portato in ospedale in gravi condizioni, stabilizzato più volte dai sanitari aveva rischiato di andare in arresto cardiaco più volte ed era stato ricoverato in condizioni serie.
I genitori e i parenti erano rimasti sempre in ospedale con lui, oggi la situazione è precipitata e alle 15.30 il suo cuore ha smesso di battere. Al dolore della perdita si è mescolata la rabbia di numerosi parenti che non volevano rassegnarsi a quanto accaduto.
Sono in corso le indagini per stabilire esattamente quanto successo, ma dalle prime informazioni sembra non ci sia stata nessuna aggressione fisica, nè atti di vandalismo contro le attrezzature dell’ospedale, chi era presente ha udito grida e insulti.