Rapina allo chef Romano Tamani, stangata per i quattro banditi

Giudizio immediato per i rapinatori di Romano Tamani

QUISTELLO – Immortalati dalle telecamere mentre facevano prelievi bancomat con due carte di credito appena rubate allo chef stellato Romano Tamani, titolare del ristorante “Ambasciata” di Quistello durante una cruenta rapina messa a segno ai suoi danni la sera del 20 gennaio scorso. Una scia d’indizi che, cinque mesi dopo quel raid, aveva portato gli investigatori a individuare i responsabili. In manette, con le accuse di rapina, sequestro di persona ed indebito utilizzo di carte di credito, erano così finiti quattro giovani rumeni, tra i 20 e i 23 anni, fermati a Bologna. A condurre le indagini i carabinieri del Nucleo Investigativo di Mantova e dai colleghi del Norm di Gonzaga. Il blitz era scattato all’alba del 21 giugno; tre erano stati bloccati nel capoluogo felsineo, mentre il quarto era stato catturato a Borgo Panigale. Questa mattina i quattro banditi, tutti detenuti nel carcere di Mantova, sono comparsi davanti al giudice per l’udienza preliminare Gilberto Casari. A carico di Marius Petre Constantin la pena più alta comminata: cinque anni e sei mesi di reclusione. Cinque anni, tre mesi e dieci giorni invece per Ionut Mirel Calafeteanu; quattro anni e dieci mesi ciascuno per Marius Abel Truda e Marius Daniel Balutescu. Quella perpetrata ai danni dello chef stellato Tamani, poi risarcito dagli stessi banditi per una cifra di circa 6mila euro, era stata una rapina particolarmente violenta; il commando, disarmato e a volto coperto, era entrato in azione attorno alle 20 mentre il cuoco 75enne si trovava sulla soglia del locale. Dopo averlo legato e imbavagliato avevano messo a soqquadro sia il locale che l’abitazione dello chef in cerca di soldi e preziosi. alla fine erano fuggiti con un pò di contante e due carte di credito. Tamani una volta liberatosi aveva quindi raggiunto un vicino bar da dove aveva dato l’allarme ai carabinieri.

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